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Dai cittadini residenti nel parco Buontempo: RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

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Al Sindaco di Casoria

Avv. P.Fuccio

Sua Ecc.za Prefetto  dott.ssa C Pagano

LETTERA APERTA PER IL PARCO BUONTEMPO

 
“In questo mondo nuovo si chiede agli uomini di cercare soluzioni private a problemi di origine sociale, anziché soluzioni di origine sociale a problemi privati.” (Zigmunt Bauman)

Non è un caso che io abbia citato   uno dei più noti e influenti sociologi al mondo, in quanto gli abitanti del parco Buontempo sono stati invitati dal Primo Cittadino, Pasquale Fuccio, a risolvere quella che a tutti gli effetti è una questione di politica pubblica, come una normale faccenda privata.

I fatti: circa 80 famiglie si sono ritrovate nell’arco di pochi giorni da abitanti di edilizia sovvenzionata (legge 865/71), dettata nel caso dall’emergenza abitativa del terremoto del 1980, a inconsapevoli e incolpevoli conduttori di edilizia civile con locatore il Banco di Napoli . Increduli e spaventati per il loro futuro abitativo si sono rivolti all’amministrazione nella persona del Sindaco, ovvero il ‘’vecchio proprietario’’ come normale che fosse. Gli alloggi del parco Buontempo, ha riferito il primo cittadino, la cui destinazione d’uso è l’edilizia sovvenzionata, sono state acquistate dal costruttore Buontempo all’indomani del terremoto, ma  per essere in seguito perfezionate come vuole il codice civile da un atto di compravendita da parte dell’amministrazione, che non c’è stato. Il mancato atto ha scaturito la questione in oggetto, cioè gli alloggi sono tornati in possesso non del costruttore, ma della banca perché quest’ultimo era debitore nei confronti della stessa. Il Sindaco ha poi aggiunto, come soluzione all’increscioso problema, che sarebbe stato disposto e disponibile ad accompagnare le famiglie in banca per la concessione di un mutuo agevolato per l’acquisto delle case, avendo queste ultime perso il titolo di edilizia sovvenzionata, ora soggette al libero mercato. Ed è in questo frangente che molte famiglie si sono rivolte alla mia persona, per dare voce pubblica alle loro rimostranze. Si può solo immaginare, infatti, il dramma che stanno vivendo queste persone, lasciate sole dall’amministrazione dopo le parole del Sindaco. Pensionati, disoccupati, precari, cittadini a tutti gli effetti destinatari di politiche inclusive e in molti casi di sostegno al reddito. E da queste righe viene il loro accorato invito ad agire o quantomeno rendersi conto caro Sindaco che ci troviamo davanti ad una vera e propria emergenza abitativa e sociale, che rientrano nel novero delle politiche pubbliche, perché queste persone non sono nelle condizione economiche di affrontare nessun mutuo, e la sua risposta non può essere non è ‘’colpa mia’’. Il Testo Unico degli Enti locali (D. Lgs n.267 del 2000) all’articolo 50 Le ricorda che Lei  Sindaco rappresenta l’ente ed io aggiungo con tutti gli onori e oneri, i cittadini-inquilini La invitano, quindi, a intraprendere un’azione politica, perché è l’ente che a suo tempo ha mancato. Batta i pugni sul tavolo (espressione tanto cara al suo segretario di partito nazionale ) nelle sedi opportune e lotti per i suoi cittadini.

Fare dietrologia, infatti, su come si è arrivati a questa situazione poca giova al problema, si rischia di scadere nella solita farsa all’italiana dello scarica barile, mentre una nuova parola definisce a livello europeo la figura dell’amministratore della res pubblica: empowerment, responsabilità e competenze del proprio ruolo che spingono ad agire. Questa è la rivoluzione, un approccio euristico ai problemi, caro Sindaco non si può rispondere ai cittadini non è colpa mia, e lavarsi le mani. Sia chiaro le famiglie che mi esortano a dare voce al loro problema abitativo sono consapevoli che Lei non ha la bacchetta magica, ed il Comune si trova in una situazione economica precaria, (cosa che Lei ben sapeva quando si è candidato), ma che sicuramente farà appello alle Sue doti di leader avendo una   visione ben più ampia di come si possono arginare i problemi della nostra città.

Il loro invito ad agire secondo la responsabilità del ruolo che essi stessi hanno contribuito a conferirLe potrebbe essere di ristrutturare il debito con la banca attraverso l’apertura di un credito. Riconvertendo gli stessi in alloggi sociali alla luce del decreto ministeriale 22 aprile 2008, che all’articolo 2 definisce l’alloggio sociale “ l’unità immobiliare adibita ad uso residenziale in locazione permanente che svolge la funzione di interesse generale, nella salvaguardia della coesione sociale, di ridurre il disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati, che non sono in grado di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato”. Le famiglie del parco Buontempo rispondono a questi requisiti. Ed in quanto alloggi sociali si può attingere al finanziamento del fondo richiamato dal decreto legge del 28. 3. 2014. n.47, implementato dalla regione Campania dalle linee guida dell’edilizia residenziale sociale. Sono umili suggerimenti che gli interessati hanno cercato di dare, riconoscendo anche di essere ignoranti in materia. Sindaco sono certi che Lei con l’aiuto della sua giunta costituirà un tavolo di lavori per affrontare l’emergenza mettendo in agenda la questione.

Casoria, 4 luglio 2017                                    I cittadini  F.to

Luisa Marro

Irene Faia

Anna Parlato

Anna Cristiano

Antonella Nattino

Paola  D’Amico

Lorenzo Caiazzo

Salvatore Russo

Carmela Palumbo

Armando Caiazzo

Eduardo Caiazzo

Pasquale Salvati

Addolorata Meer

Ciro Gambardella

Ferdinando Ieppariello