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Da “I Ragazzi del Quartiere” ad una sede di un Caffè letterario no profit.

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8739d04d-a148-4c2c-8aa7-ebc2ea8e77bdQuando si dice “volere è potere!”. Da un’idea di Pino Mileto, è nata una compagnia teatrale amatoriale composta da giovani casoriani uniti dalla passione per l’arte e per il teatro: “I ragazzi del quartiere”. Il Giornale di Casoria ha voluto conoscere il progetto e gli obiettivi futuri, intervista Mileto e Mariano Di Palo, il regista della prossima commedia.
Com’è nata l’idea di una compagnia composta dai giovani del quartiere che abbraccia via N. Sauro e via Duca d’Aosta?
Lo scorso febbraio, il mio secondo figlio ha compiuto 18 anni. Durante la sua festa, osservavo questa tavolata di ragazzi, sentivo di voler fare qualcosa per loro, con loro. Data la povertà di attività per i giovani nel nostro quartiere, e la mia passione per il teatro, ho pensato di coinvolgerli e formare questa compagnia. Le porte sono aperte a tutti, non solo a chi “sogna di fare l’attore”!
Chi ti ha appoggiato in quest’avventura?
Mi sono reso conto che da solo non potevo farlo. La persona giusta, anche per tutto l’aspetto organizzativo, è stata Mariarita Lanzano.
Qual è stata la prima commedia?
A marzo del 2015 iniziammo le prove di “Nu mese o’ frisco”, andato in scena per tre serate lo scorso giugno al teatro Sant’Antonio ad Afragola. Per essere la primissima esperienza andò benissimo, ci fu il pienone ogni sera. Si andò oltre tutte le aspettative!
A cosa state lavorando in questo periodo?
Dopo le vacanze estive, ad ottobre ci siamo messi subito a lavoro. Stavolta abbiamo “osato” con un salto di qualità. Stiamo preparando un’opera più impegnativa, una commedia scritta da Eduardo Scarpetta “O’ scarfalietto” che porteremo in scena il prossimo 6 marzo al teatro Italia di Acerra. È un teatro in cui oggi recitano dei veri professionisti, che offre circa 500 posti a sedere, è un azzardo ma ci proviamo.
Ma ci sono anche tante altre idee e progetti in cantiere?
Dopo questa commedia l’obiettivo sarà quello di allargare la compagnia: attraverso il teatro mi piacerebbe coinvolgere tanti altri giovani, non perderne nessuno. Il desiderio sta nella realizzazione di un centro di aggregazione, un caffè letterario no profit. Quest’estate sarà dedicata interamente all’attualizzazione di questo desiderio. Entro maggio, dedicheremo due serate a “luci e ombre di Napoli”, un viaggio nella storia della nostra città dal 1900, per attraversare gli anni ‘60/’70 fino a giungere ai giorni nostri. Da settembre poi, ripartiremo con una nuova commedia.
Intanto in assenza di una sede fisica, dove si tengono le prove della commedia?
Casa mia, ma per fortuna un giorno a settimana don Luigi Campoli mette a nostra disposizione il teatro S. Antonio ad Afragola.
Cosa ti spinge a portare avanti questo progetto?
Penso che se ognuno volesse raggiungere dei risultati, dovrebbe condividere con gli altri ogni passo. Credo molto nell’importanza del gruppo.
Mariano, qual è il significato che ha per te quest’esperienza?
Ho iniziato a 17 anni ad avvicinarmi al teatro, e da poco ho concluso un’esperienza da professionista come attore con Ernesto Lama. Oggi mi ritrovo a curare la regia della prossima commedia de “I Ragazzi del Quartiere”. Questo mi conferisce più responsabilità, ma di sicuro è un’esperienza che mi permette di crescere tanto.