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Vitignoitalia Napoli: Campania sugli scudi.

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La tredicesima edizione di Vitignoitalia ieri, dopo una tre giorni davvero spumeggiante, ha chiuso i battenti. Il salone dei vini e dei territori vitivinicoli italiani, allestito nella splendida cornice offerta da Castel dell’Ovo sul lungomare di Napoli, ha visto la partecipazione di una folla variegata ed entusiasta. Ben oltre le 17mila unità sono stati i visitatori registrati, con un incremento del 15% rispetto al 2016, costituiti da operatori del settore, appassionati della bevanda degli dei, semplici curiosi e turisti, tanti. Abbiamo anche registrato, con la nostra diretta presenza, un afflusso partecipativo di molti giovani, che sempre più numerosi si avvicinano a questo comparto, con in testa il concetto di “bere consapevole”, che da più parti viene efficacemente divulgato. E quante donne, con una presenza appassionata ed interessata nel seguire i diversi appuntamenti del fitto programma predisposto durante tutte e tre le giornate. Tanti anche gli “addetti ai lavori”, rappresentati da esperti del settore e giornalisti, questi ultimi in numero di oltre 100 soltanto tra quelli accreditati, a riprova dell’interesse al rialzo che questa manifestazione ogni anno va raccogliendo. Insomma si può, a giusto titolo, affermare che Napoli è risultata per l’occasione il centro del mondo vitivinicolo italiano. Ben 200 sono state le aziende provenienti dai principali territori dello Stivale, che si sono date appuntamento nei magnifici spazi del nostro antico maniero, mettendo in mostra all’incirca 1.000 etichette, in degustazione per il pubblico presente. Ma non solo degustazioni, arricchite anche da prodotti gastronomici tipici e dal felice e facile abbinamento, hanno movimentato l’intera manifestazione. Dotte ed interessanti conversazioni si sono alternate, argomentando su eccellenze alimentari dei nostri territori: come la storia centenaria e la filosofia dell’acetaia,  cui ha fatto seguito le quattro diverse interpretazioni di quello che una volta si chiamava il “Tocai” ossia il “Friulano”, con chiusura nella giornata finale affidata al tubero più pregiato, il “Tartufo nero dell’Irpinia”. All’interno di questa tornata di Vitignoitalia, poi, sono stati assegnati i premi della prima edizione di Napoli Wine Challenge. Rassegna che ha dimostrato gli altissimi standard qualitativi raggiunti dall’enologia campana. Una giuria qualificata, presieduta da Daniele Cernilli e composta da giornalisti del settore e buyer anche esteri, ha assegnato i premi per diverse categorie: per gli “spumanti” al Caprettone della casa vinicola Setaro di Trecase; per i “bianchi” ex aequo tra Falanghina Benevento IGP 2016 di Castelle ed il Campania Fiano IGP 2014 dell’azienda agricola Eduardo Scuotto; per i “rosati” netta affermazione di Piedirosè Pompeiano Rosato IGP 2016 della cantina Iovine; per i “rossi” l’ha spuntata il Taurasi 2008 di Calafè; per i “vini da dessert” il punteggio massimo è andato alla Falanghina Passita di Castelle. Anche se non compare quale assegnataria di riconoscimenti ufficiali, tra la folta e titolata presenza Campana di aziende produttrici (Feudi San Gregorio, Villa Matilde, Sorrentino Vini, Mastroberardino, Cantina del Taburno, tanto per citarne solo alcune), dobbiamo segnalare la raffinata presenza di Milena Pepe, titolare dell’omonima Tenuta sita in Sant’Angelo all’Esca (AV), in perfetta sintonia con i suoi vini, visto che il suo stand è risultato costantemente presenziato da visitatori, a riprova del favore riscontrato verso i prodotti presentati alle degustazioni. È d’obbligo assegnare un giudizio ben positivo anche agli organizzatori della manifestazione, svoltasi in clima festoso ma assolutamente ordinato e guidato, che è stata curata da M G Logos e patrocinata dal Comune di Napoli in collaborazione con Regione Campania e Unioncamere Campania. Segno che quando le pubbliche amministrazioni “si parlano” qualcosa di buono si riesce a costruire. Consapevoli, in definitiva, che Vitignoitalia di Napoli non vuole in alcun modo porsi in contrapposizione con Vinitaly di Verona, il successo registrato consente di poter affermare che vantiamo un evento dalle spalle larghe e dalla prestigiosa presenza in un settore, vanto delle tradizioni nazionali, che finalmente ci vede co-protagonisti.