Virus, finisce l’emergenza ma non le cautele

Che la data del 31 marzo, fissata dal Governo per la fine dell’emergenza sanitaria, non sarebbe stato il disarmo contro il coronavirus ce lo stanno dicendo i numeri da almeno un paio di settimane.
Il tasso di positività che non scende mai al di sotto del 10% (ieri era al 14,8%) e soprattutto un numero di morti ancora troppo alto; ben oltre i 150 al giorno (170 ieri). Un numero che dovrebbe farci inorridire allo stesso modo di come inorridiamo ai morti della guerra in Ucraina. 
A confermare che la lotta contro il virus cinese è tutt’altro che finita ci ha pensato l’ultima Circolare del Ministero della Salute che sostanzialmente ha confermato le misure anticontagio già emanate il 30 dicembre scorso. 
Secondo il provvedimento le persone risultate positive al test diagnostico (molecolare o antigenico) si dovranno sottoporre comunque all’isolamento. Se hanno ricevuto la dose booster, o che abbiano completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni, devono osservare l’isolamento per 7 giorni, purché i medesimi siano sempre stati asintomatici, o risultino asintomatici da almeno 3 giorni e alla condizione che, al termine di tale periodo, risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo. Passa invece a 10 giorni l’isolamento per i non vaccinati.
Resta inoltre l’obbligo di indossare le mascherine Ffp2 in tutti i luoghi chiusi e all’aperto in presenza di assembramenti. Ma cade l’obbligo del Green Pass negli spazi all’aperto dei locali pubblici. Ciò fino al 30 aprile, data in cui il Green Pass dovrebbe andare definitamente in pensione, sperando che la situazione sia migliorata.
Insomma finisce l’emergenza, si scioglie persino il Commissariato con a capo il generale Figliuolo ma non cambia nulla rispetto alle misure che dovrebbero garantire la trasmissione ulteriore del virus. 
Per buona pace degli ospedali, sostanzialmente non più in emergenza, la lotta contro il coronavirus passa dall’essere una emergenza nazionale ad essere una necessità personale di ognuno di noi. Senza più lo scudo dello Stato a garanzia delle azioni contro il virus. 
Dobbiamo perciò pensare che il rispetto delle cautele contro i Covid diventeranno da domani un impegno personale in cui determinante sarà il buon senso e il rispetto verso gli altri. Dobbiamo però pensare che le azioni, le cautele di ognuno sono l’unico strumento che ci resta per rendere sempre meno diffuso il virus. 
Quindi da domani il consiglio è: sempre mascherine Ffp2 al seguito ed attenzione a naso e gola che se cominciano a dare fastidio possono essere il sintomo che abbiamo in qualche modo incontrato il virus. Perciò niente paura e un po’ di sano isolamento perché la lotta contro il virus, sia pure in fase finale, non è ancora vinta. 


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