
La Campania, insieme a Lombardia, Lazio, Liguria e Toscana, ha offerto ben 8 misure di sostegno allo sviluppo ed al rilancio dei siti. Fino ad oggi però la multinazionale svedese, con migliaia di dipendenti, è stata indifferente ad ogni proposta ed ha rifiutato sia il ricorso agli ammortizzatori sociali, sia il coinvolgimento del Ministero dello Sviluppo Economico, dove è possibile ampliare i temi di rilancio industriale. Ha rifiutato, inoltre, categoricamente le misure proposte dalle 5 Regioni, in particolare finanziamenti per la formazione continua, per ricerca e sviluppo, per reindustrializzazione, per poli e distretti, contratti di sviluppo, accordo di programma partecipazione a cluster, asserendo che si tratta di esuberi strutturali.
«L’azienda ha innalzato un muro impenetrabile a tutti gli incontri, ma noi continuiamo a sostenere che una grande azienda ha il dovere di coniugare le proprie esigenze di bilancio con la responsabilità sociale che governa le scelte di posizionamento e di reputazione sul mercato, senza chiudere il dialogo con le Istituzioni», sottolinea l’Assessore al Lavoro della Regione Campania, Sonia Palmeri.
Con preghiera di diffusione e cenno di pubblicazione.
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Nicoletta Lanzano
Ufficio Stampa Kompetere