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 VEGS in festa per la professione perpetua di sette consorelle

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di Margherita De Rosa – La congregazione delle Suore Vittime  Espiatrici di Gesù Sacramentato di Casoria, lo scorso 8 Gennaio, ha dato inizio al nuovo anno con la gioia di annoverare tra le sue consacrate sette consorelle, che hanno pronunciato il loro perpetuo sì allo Sposo Celeste, pronunciando i loro voti al cospetto della Madre Generale, Suore Carla di Meo e ricevendo il sigillo episcopale dall’Abate di Montevergine, P.D. Riccardo Luca Guariglia. Coloro cha hanno partecipato a simili celebrazioni ne conoscono la suggestione ed il coinvolgimento emotivo, che tocca il suo culmine, allorché le neo professe si prostrano ai piedi dell’altare, mentre viene cantata la litania dei Santi, affinché siano accanto a queste giovani, le proteggano e le rendano forti e coerenti nella scelta di vita intrapresa in maniera perpetua. In passato, l’atto del prostrarsi rappresentava la morte al mondo di chi pronunciava detti voti, ora ,è certamente così nel senso che le consacrate lasciano alle loro spalle i piaceri materiali, le ricchezze, la vanità ma per aprirsi al prossimo attraverso il carisma di espiazione, che fu di santa Maria Cristina Brando, e per il cui tramite esse diventano per gli altri portatrici di consolazione, conforto, sorriso, gioia: benefici che le consacrate attingono dall’unione con quello Sposo che colma le loro anime di beatitudine, poiché , come ha sottolineato il Celebrante, a Lui si donano scegliendo la via della castità, della povertà e dell’obbedienza e, in cambio, Cristo le rende icone di beatitudine. La bella cerimonia è stata allietata, nella fase finale, dai ringraziamenti di una “suora per sempre”, che ha rivolto i sensi della sua gratitudine, innanzitutto a Dio, che  ha chiamato lei e le sue consorelle e a questo invito divino la loro risposta è stata sì; poi un ringraziamento sentito è stato diretto ai genitori, che hanno avviato queste sette giovani sulla via della fede, così come poi sono stati oggetto di immensa gratitudine la Madre Generale, Suor Carla,  la “guida” delle juniores, Suor Leonia, il formatore indonesiano, che era presente in chiesa; un grazie è stato poi rivolto ai fedeli, che hanno condiviso con queste specialissime spose un momento di grande spiritualità e di speranza per la Chiesa, perché sia sempre più ricca, la vigna del Signore, di umili servitori, come si autodefinì papa Benedetto XVI, recentemente scomparso: oggi più che mai c’è necessità di chi si adoperi per il bene spirituale di tanti, che hanno smarrito la via della gioia vera, che solo da Dio proviene, per cui, l’augurio più bello che si possa formulare alle neo-professe è che sappiano servire il loro Sposo con umiltà, con un sorriso radioso, per cui chi si avvicinerà a loro comprenderà la bellezza della consacrazione e potrà rinascere interiormente, perché una sposa di Cristo è Cristo stesso che si manifesta, attraverso la dolcezza di una donna, per donare all’umanità forza e speranza, grazie alle quali procedere con lietezza lungo la via, non sempre facile, del nostro pellegrinaggio terreno.