La mia prima esibizione fu in Trappola per topi [di Agatha Christie] al Teatro Cilea di Napoli, in uno spettacolo di beneficienza con i Lions. Una sensazione di libertà assoluta. La prima performance che considero seria, però, fu la lettura della Livella durante le prove di un Amleto con Kim Rossi Stuart. Lì capii che la mia napoletanità, fatta di racconto e di condivisione, era una fortuna. Io sono sempre in ascolto delle storie altrui: che siano quelle di un pescatore, di un autista o di Paolo Villaggio che con un whisky in mano all’alba, seduto al bar Funicolare di Capri, parla del suo rapporto con Massimo Troisi e con Gian Maria Volonté.
Alessandro Preziosi è un attore che tutti conoscono, bello, bravo, versatile, pare che la vita gli abbia proprio dato molto, però a ragion veduta e leggendo la sua biografia , quel tutto l’ha conquistato grazie al suo impegno e al lavoro costante sia in Tv che nel teatro.
Attore di talento dunque, chi non ricorda Elisa di Rivombrosa ,ove interpretava il Conte Ristori, oppure la fiction su Don Peppe Diana, che l’ha visto protagonista del dramma di questo prete , dalla camorra ma anche dall’indifferenza di tanti.
E’ riuscito , Alessandro Preziosi, in questi momenti ad emozionarci , a farci piangere, a condividere ansie e paure dei suoi personaggi.
Con amore e dolcezza rivendica la sua napoletanità, che emerge prepotente attraverso il suo modo di comunicare e recitare, nonchè dalla generosità e sensibilità con cui è vicino a quanti si trovano nel bisogno.
Ha collaborato infatti con varie associazioni, facendo donazioni per l’acquisto di presidi ospedalieri nei reparti di oncoematologia.
Oggi, insieme all’associazione l’Ancora del Sorriso, di cui è presidente la dott.ssa Susy Silvestri, Alessandro Preziosi ,contribuisce per l’acquisto di beni di prima necessità a favore delle famiglie bisognose di Casoria.
La dott.ssa Silvestri , proveniente anch’essa dal mondo dello spettacolo, ha trovato in lui non solo un amico ma un’ancora di altruismo che ci fa riscoprire ed amare ancor di più persone che grazie alla loro arte, al loro lavoro non esitano a mettere in gioco ed a condividere con i meno abbienti i propri beni sia materiali che valoriali, quali appunto amicizia e solidarietà.