Oggi lo chef della casa propone un menù un po’atipico ma d’impatto per tutti i tipi di palati. A pochi passi di distanza è possibile ritrovarsi tra una mostra fotografica e un piatto succulento per un’esperienza sensoriale che stuzzica vista e gusto. Nella Regio Nilensis, zona di cui già si è trattato, è possibile visionare ad ingresso libero fino al 12 dicembre 2015 all’interno del Museum Shop, un reportage di foto scattate dal maestro Luciano De Crescenzo su una Napoli vista attraverso i suo occhi. Nativo della zona di San Ferdinando, autore e regista di opere imponenti come “ Così parlò Bellavista” e di una serie lunghissima di romanzi e saggi come “Il caffè sospeso” del 2008, ha deciso di donare un nuovo lascito alla città con fotografie in bianco e nero scattate con la sua nikon negli anni Settanta e Ottanta. Le immagini rappresentano gli angoli e i vicoli di una città che prende in giro se stessa con immagini tipiche della malinconia e dell’umorismo dei banchi dell’acqua, dei contrabbandieri di sigarette, dei macellai, degli anziani e dei bambini fino ad arrivare alla beffa per San Gennaro. Il nostro percorso sensoriale continua alla scoperta di una tradizione tipicamente domenicale ben sostenuta in un film del 1990 diretto da Lina Wertmuller, tratto dall’omonima commedia di Eduardo De Filippo e che ha tra i suoi interpreti (la coincidenza è sorprendente) proprio Luciano De Crescenzo. Stiamo parlando del signor Ragù napoletano e del film “Sabato, domenica e lunedì”. Scena memorabile di questo film è la disputa dal macellaio tra alcune signore, la protagonista è Sophia Loren, su quali carni debbano essere cucinate per realizzare un perfetto ragù. Oggi, oltre che nelle nostre case grazie alle nostre nonne o mamme, si può comodamente gustare questa deliziosa prelibatezza presso il locale “Tandem” in via Paladino 51e a pochi passi dal Museum Shop, con annessa l’immancabile “scarpetta” col pane fino ad arrivare ai classici ziti col ragù in un’atmosfera casalinga e genuina.
Il nostro percorso è terminato, si spera in un vostro gradimento. Il dessert di fine “pasto” ve lo offre la casa: “E chi lo sa, chi lo sa come è Napoli veramente. Comunque io certe volte penso che anche se Napoli, quella che dico io, non esiste come città, esiste sicuramente come concetto, come aggettivo. E allora penso che Napoli è la città più Napoli che conosco e che dovunque sono andato nel mondo ho visto che c’era bisogno di un poco di Napoli” Dal libro “Così parlò Bellavista. Napoli, amore e libertà” di Luciano De Crescenzo