Terranostra occupata. Autogestita da giovani attivisti che hanno dato “giustizia” e libertà a quattro ettari di terreno abbandonato, adoperato fino ad un anno fa come discarica abusiva. A distanza di 12 mesi, la zona risulta quasi totalmente ripulita. In collaborazione con l’Università di Napoli “Federico II” sono stati piantanti alcuni semi di alberi che migliorano l’ecosistema, come nel caso dei pioppi che regolano il bilancio del carbonio e migliorano la distribuzione dell’acqua nel terreno. Alcuni vecchi pneumatici trovati al momento della bonifica, sono stati “dipinti” e usati come decorazione.
Quella di Terranostra è solo una piccola battaglia vinta. Attraverso il movimento politico MASSA CRITICA dove sono solo ed esclusivamente i cittadini a decidere, sta considerando un progetto di bonifica di tutta l’area nord di Napoli e perché no, di tutta la Campania. Un esempio di autogoverno che va avanti di pari passo con la politica cittadina, con una politica dove il popolo ha il diritto non solo di dire la propria ma di deliberare in tutto e per tutto.
Terranostra ha realizzato oltretutto, una sorta di gemellaggio con i comitati di Bagnoli per “le bonifiche sotto controllo popolare”, esercita un attivismo che combacia con i movimenti sociali che permeano in questo periodo nelle piazze d’Europa. Il 15 luglio 2016, l’ex deposito militare ha festeggiato un anno di sacrifici, un anno di lotte contro la privatizzazione di un bene comune. Un’area verde messa a disposizione di tutti i cittadini. Casoria è anche questo.