Un alleato per tutti: ecco chi è il broker assicurativo.

images (4)Non tutti conoscono la figura del broker. A molti parlare di “broker” evoca la tenacia di Will Smith in “La ricerca della felicità” o il cinismo di Leonardo Di Caprio  in “The Wolf of Wall Street”. In realtà, al di là delle suggestioni cinematografiche, ci sono broker e broker.
Il termine quasi incute terrore, come per la maggioranza delle espressioni anglosassoni utilizzate nella nostra società. Proviamo a capirne il significato, partendo innanzitutto dalla traduzione del termine, e cioè  “intermediario”. Nei due casi citati, si parla di broker finanziari, mentre qui  vogliamo soffermarci sulla professione dei broker assicurativi. E subito nell’immaginario collettivo si passa dalla sensazione di terrore a quella di orrore, data la delicatezza del tema “assicurazione”, soprattutto in riferimento alla RCAuto, nel territorio in cui viviamo.
Un po’ di storia. Si tratta di una figura professionale che trova regolamentazione nella nostra legislazione inizialmente con la legge 720 del 20 novembre 1984, sostituita poi dal Codice delle assicurazioni private, introdotto con il decreto legislativo n. 209 del 7 settembre 2005, che la definisce come un “professionista che mette in collegamento con imprese di assicurazione o riassicurazione, senza nessun vincolo, i consumatori o le aziende che vogliono stipulare una polizza assicurativa, assistendoli nella firma, nella gestione e nell’esecuzione del contratto”. Il broker è infatti il consulente assicurativo che rappresenta il cliente, operando nel suo esclusivo interesse. È questa la principale differenza rispetto all’agente di assicurazione, che invece rappresenta la Compagnia, ed opera nell’interesse di quest’ultima.
Attualmente il fenomeno del brokeraggio assicurativo in Italia è ancora relativamente poco diffuso, si è sviluppato a partire dalla fine degli anni ’60 del secolo scorso, sulla base delle esperienze già consolidate nei paesi anglosassoni. La crisi economica che stiamo vivendo oggi ha sicuramente avuto ripercussioni  anche su tale comparto, trattasi però di un fenomeno che si è evoluto nel tempo: storicamente in Italia questa possibilità si è imposta inizialmente nei rapporti tra aziende e assicurazioni, per poi diventare un punto di riferimento utile anche per i consumatori privati.
Gli intermediari sono importanti per un mercato assicurativo sottoassicurato come quello italiano. Il problema è che bisognerebbe spingere maggiormente su altri prodotti assicurativi di cui il cliente finale avrebbe bisogno ma che in moltissimi casi non conosce perché non è stato abituato dalla rete medesima all’acquisto di polizze differenti da quella della RCAuto. Non a caso il fine dell’assicurazione è quello di tutelare il patrimonio, sia esso di un cittadino, di un’azienda, di un ente pubblico, in caso si verifichi un evento negativo. Alcuni studi testimoniano che uno dei motivi principali del superamento dell’emergenza, nonché della sopravvivenza delle aziende colpite dal sisma verificatosi in Emilia nel Maggio del 2012 è che le aziende erano assicurate, quindi hanno potuto contare su risorse aggiuntive, per far fronte alle urgenze immediate.

È professione che va valorizzata per la sua utilità.


Pubblicato

in

da