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Tredici anni dalla scomparsa del giovane artista Raffaele Pezzuti. Il ricordo del padre.

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1Raffaele-Pezzuti-nello-studio«Oggi posso dire di aver riscoperto la bellezza e l’importanza dell’arte, dell’essere umano e dell’essenza stessa della vita. Tutto grazie a mio figlio». Nelle parole di Alfredo Pezzuti si legge la forza di un padre che ha perso un figlio. Non uno qualsiasi. Un promettente ex allievo dell’Accademia di Belle Arti di Napoli scomparso prematuramente nel 2002 a soli trent’anni. Oggi, a distanza di tredici anni dalla sua morte, Raffaele Pezzuti viene ricordato con un Premio per l’arte che offre un’opportunità a tutti i giovani artisti per emergere.
«Il mio sogno è sempre stato questo premio, come un qualcosa che istituzionalmente potesse riconoscere e far conoscere mio figlio e la sua sublime arte». Alfredo Pezzuti, padre di Raffaele, ha voluto raccontare al nostro giornale l’importanza che le opere del figlio hanno rappresentato per lui, per la sua crescita culturale, e quanto siano state proprio da ispirazione. «Ho ritrovato me stesso andando a scavare ciò che c’era dietro tutto quello che in pochi anni mio figlio ha prodotto artisticamente. Io oggi sento il bisogno di quel sublime a cui mio figlio invitava me e mia moglie».
Qualche giorno fa si è concluso il bando di partecipazione al Premio Internazionale “Raffaele Pezzuti per l’arte”. Restiamo in attesa di scoprire i 10 finalisti e di ammirare le loro opere in giro per la città.