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“The Mind’s Eye” – Henri Cartier-Bresson. Mostra fotografica al PAN di Napoli.

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henricartierbressonFinalmente a Napoli una mostra dedicata al celebre ed indimenticabile fotografo Henri Cartier-Bresson. Nato a Chanteloup, in Francia, sviluppò presto una grande passione per la pittura, in particolare per il Surrealismo.  Nel 1932, dopo aver trascorso un anno in Costa d’Avorio, iniziò il suo immenso amore per la fotografia, accompagnato dalla sua famosa macchina fotografica, la Leica. Nel 1933 la sua prima mostra alla Julien Levy Gallery di New York. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu fatto prigioniero di guerra nel 1940, riuscendosi a liberare nel 1943. Si unì, poi, ad un’organizzazione clandestina per assistere prigionieri e fuggiaschi. Finita la guerra fotografò la Liberazione di Parigi. Nel 1947 fondò insieme a Robert Capa, George Rodger, David Seymour e William Vandivert, la Magnum Photos, un’agenzia fotografica, una delle più importanti al mondo. Henri Cartier-Bresson ha colto l’anima del Novecento, rendendola immortale, grazie alle sue fotografie. Non a caso egli affermava che “le fotografie possono raggiungere l’eternità attraverso il momento”. Con la Leica, il “prolungamento del suo occhio”, è stato capace di cogliere l’attimo, infatti le sue fotografie sono caratterizzate dalla spontaneità. Aspettava con pazienza che la realtà si mostrasse nella sua autenticità, naturalezza e sincerità. Doveva esserci, inoltre, un equilibrio dei vari elementi; persone, luci, sfondi. Viaggiò in tutto il mondo, riuscendo a catturare le sfaccettature di luoghi completamente diversi. Soltanto l’esperienza diretta con popoli diversi dà la possibilità di aprire realmente gli occhi e far sì che una semplice fotografia possa trasformarsi in un momento unico, impossibile da dimenticare e che riassume e rappresenta una cultura intera. Henri Cartier-Bresson, infatti, affermava che “…per dare un significato al mondo, bisogna sentirsi coinvolti in quello che viene incorniciato dal mirino”. Per Bresson la macchina fotografica era “un quaderno di schizzi, lo strumento dell’intuito e della spontaneità”. A chi gli chiedeva quale delle sue fotografie preferisse, rispondeva che gli interessava di più la prossima fotografia e il prossimo luogo da visitare. Oltre al suo indiscusso talento, era anche un uomo di grande sensibilità, con le sue foto mirava a parlare agli occhi e al cuore. Dal 1968 iniziò a limitare la sua attività fotografica, concentrandosi, così, sul disegno e sulla pittura. Nel 2003 creò a Parigi, con la moglie e la figlia, la Fondazione Henri Cartier-Bresson in cui sono esposte la maggior parte delle sue opere. Morì nel 2004, all’età di 95 anni. Henri Cartier-Bresson è considerato un pioniere del fotogiornalismo, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “occhio del secolo”. La mostra The Mind’s Eye, inaugurata pochi giorni fa al PAN (Palazzo delle Arti di Napoli), visitabile fino al 28 Luglio 2016, copre l’intero percorso professionale del fotografo; sarà possibile ammirare ben 54 opere fotografiche. Un’occasione imperdibile per ammirare i suoi capolavori, che non sono semplicemente delle belle fotografie, ma scatti che hanno catturato istanti unici e che hanno fatto scoprire il mondo e la Storia.