Sant’Antimo. Consiglio Comunale infuocato. Volano insulti e accuse reciproche

20141119_171443Il Consiglio Comunale tanto atteso dai cittadini santantimesi si è riunito ieri, 19 Novembre, alle 16.30 e si è concluso,  purtroppo,con un prevedibile nulla di fatto. Dagli anni ’60- ’70 non si ricordava una sala consiliare così piena. Centinaia di persone si sono presentate all’assise popolare per ascoltare e controbattere  quanto l’amministrazione avesse da dire in merito all’esorbitante aumento della Tari. Sono settimane ormai che i santantimesi fanno sentire la loro voce con manifestazioni e presidi e ieri durante l’assise cittadina pretendevano risposte.

L’assemblea è stata piuttosto caotica. Insulti, fischi accompagnavano le legittime richieste di delucidazioni del popolo. Si è più volte degenerato. I consiglieri Castiglione e Pedata, della maggioranza, sono stati attaccati duramente dalla cittadinanza, perché gli unici della coalizione a prendere la parola, mentre il resto, vox populi, “era appollaiato sulle sedie”.  Il sindaco Piemonte è stato interrotto più volte ogni qualvolta provava a spiegarsi. Egli stesso ha affermato di avvertire quasi “una regia oscura” che gli impedisse di parlare. Purtroppo l’atmosfera in sala non è stata di quelle favorevoli per un incontro di scambi di idee, anzi è stato un vero scontro tra maggioranza, opposizione e popolo. I consiglieri di opposizione Pappadia, Italia, Vergara e Russo sull’onda della protesta criticavano aspramente la maggioranza schierandosi col popolo, ma se da un lato ottenevano applausi e consensi dai santantimesi, dall’altro sono stati accusati dall’amministrazione di aver strumentalizzato la protesta popolare e di aver fatto proprio un “meschino populismo”. E proprio su quest’ultima affermazione si è fortunatamente evitato, in sala, uno spiacevole episodio  di lite tra il consigliere Pedata e un cittadino.

20141119_174027L’argomento del giorno doveva la Tari, gli  eccessivi costi della ditta Cite che si occupa dello  smaltimento dei rifiuti, l’inefficienza della raccolta differenziata, l’inadeguatezza insomma dei servizi offerti.  Mentre l’Amministrazione discuteva di dati e cifre,di risoluzione di contratto con la ditta Cite, di conti che “non tornano” e di dimissioni, i cittadini chiedevano chiarezza e non chiacchiere. Dopo quasi cinque ore di consiglio sono state votate due proposte:

-una della maggioranza, che chiede la riduzione del 30 % per coloro che hanno ricevuto l’aumento e che hanno un reddito fino a 15.000 euro (tenendo presente che un 53% della popolazione ha già constatato un risparmio rispetto agli anni precedenti);

-una della minoranza, che chiede la riduzione del 30 % per tutti coloro che hanno ricevuto l’aumento, notevoli agevolazioni per coloro che hanno particolari situazioni di disagio economico e sociale, e quindi per coloro con reddito  basso, per i disoccupati, per coloro che sono in cassa integrazione, per pensionati sociali, per nuclei in cui vi è un componente portatore di handicap. Le due proposte saranno ora vagliate dalla ragioneria del Comune.


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