(Silvana Musy) Oggi 21 novembre 2014 noi Casoriani, insieme a molti fedeli e religiosi provenienti da varie parti d’Italia e del mondo, ci siamo recati alla basilica di santa Chiara in Napoli per accogliere tra noi le spoglie mortali del beato Ludovico da Casoria. La cerimonia è stata toccante ed il nostro concittadino l’abbiamo sentito davvero presente in mezzo a noi. Mentre eravamo in preghiera di venerazione, una processione di religiosi ha portato l’Urna contenente le spoglie mortali del Beato deponendola ai piedi dell’altare. Intanto noi tutti abbiamo intonato l’inno a “san Ludovico da Casoria”, sventolando dei fazzolettini con la sua immagine. Sono quindi giunte delle ballerine della scuola di Casoria che ci hanno deliziato con una soave danza spirituale.
Dopo la lettura del Vangelo e di alcuni passi della vita di Ludovico, ha cantato per noi, entusiasmandoci grandemente, Antonella Morea, accompagnata dal maestro Vittorio Cataldi. Mentre una suora francescana elisabettina bigia ed un frate leggevano le numerose opere attuate dal Beato, noi fedeli, circa un centinaio, abbiamo acceso un cero e l’abbiamo deposto ai piedi dell’urna. Questa processione è stata talmente coinvolgente che io mi sono sentita circondata da un’aurea di pace e serenità. Subito dopo Pasquale Francese ci ha allietato con un canto mistico.
Sono quindi stati letti passi del testamento del Beato che ci hanno fatto capire la figura caritatevole di Ludovico, la sua missione evangelica ed il suo smisurato amore prima verso Dio e poi verso gli umili, i poveri, i malati, i vecchi, gli orfani e tutti i bisognosi. Queste sue parole mi hanno colpita e nello stesso tempo emozionata enormemente: <<Chiedevo nella preghiera ardore nell’operare, amore di Dio nei combattimenti, nei travagli, nelle angosce ed esclamavo sempre: o amore o morire di amore. Vi raccomando l’amore di Dio… la povertà, la pace, la preghiera ed il lavoro, salvare gl’infelici, aiutarli nel corpo per la salvezza dell’anima. Vivete in pace e pregate per me.>>
Conclusa la celebrazione con la solenne benedizione, tutti noi siamo rientrati col cuore gonfio di gioia e di fede ed abbiamo ringraziato il buon Dio per averci data testimonianza di cotanto amore, fede e carità.