La comune percezione del significato del termine “biologico” sta gradualmente cambiando. L’evoluzione del termine ci spinge oggi a considerare ciò che un tempo veniva associato soltanto a dei prodotti prevalentemente ortofrutticoli come un qualcosa di positivo per la propria salute. “Bio” dal greco bios significa “vita”; biologico quindi come concetto che protende alla difesa ed al rispetto per la vita stessa, legato pertanto alla coscienza della salute. Il rapporto tra cibo e salute è oggetto di numerosi studi: l’Università di Pisa a riguardo ha evidenziato le proprietà antiossidanti del pomodoro, che sarebbe perciò l’alimento più indicato per la prevenzione di tumori e malattie cardiovascolari. Il biologico ha enormi potenzialità ed è in via di espansione anche in Italia, nonostante la parentesi drammatica della Terra dei Fuochi. A riguardo si è spesso vittime di luoghi comuni e si cade nell’errore di considerare una tale scelta di vita come un qualcosa di estremo ed inaffidabile. In realtà non è così. Nel corso degli anni le regole europee si sono perfezionate ed è stato creato un apposito corpo di leggi in materia di agricoltura biologica. L’agricoltura biologica è sicura, seria, molto controllata! I controlli sono affidati a specifici Enti di Certificazione che seguono le aziende in tutte le fasi e le sanzioni sono severe per chi non si attiene alle regole. Va inoltre evidenziato che riguardo alle produzioni da agricoltura biologica viene sancita l’obbligatorietà di un sistema di tracciabilità i cui controlli interessano tutte le fasi di produzione, trasformazione, condizionamento e commercializzazione. Questo sistema di monitoraggio, quindi, non si basa su autodichiarazioni del produttore ma su un rigido sistema di controllo uniforme in tutta l’Unione Europea. Biologico è anche rispetto dell’ambiente ed eco sostenibilità: produrre del cibo comporta metodologie, mezzi e costi che, spesso, non si possono replicare sul territorio con una certa frequenza. Ciò significa che per alcune produzioni non è economicamente conveniente né sostenibile in termini ambientali. Il percorso produttivo diventa così un percorso che rinnova ed affina gli standard comunemente considerati. Sarebbe auspicabile l’intervento delle Istituzioni, le quali dovrebbero prodigarsi per incoraggiare i sistemi economici dotati di percorsi sostenibili. La certificazione biologica è già un buon modo per avvicinarsi alla sostenibilità. In un mondo permeato dalla globalizzazione è sicuramente difficile accogliere determinate tematiche ma per riuscire a farlo occorre abbandonare le rigide opposizioni e provare a mediare utilizzando una dose di buon senso stabilendo dei confini ragionevoli.
Matita Libera
