Riforma della Scuola: diffuse dal governo le linee guida. Ecco come Renzi vuole “la buona scuola”.

renzi_scuola309La riforma della scuola come pensata dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, dopo molteplici rinvii, è stata presentata all’opinione pubblica italiana. Bisognerà aspettare, tuttavia, qualche mese affinché venga presentato uno specifico disegno di legge a riguardo. Al momento, infatti, il governo ha pubblicato sul web le linee guida della riforma. Per poter dare un giudizio, pur provvisorio, è importante dare uno sguardo ai punti fondamentali della riforma che ha l’obiettivo di far ripartire la scuola pubblica italiana. In primis, viene in risalto l’assunzione di 150mila docenti precari già a settembre del 2015 e la chiusura delle graduatorie a esaurimento. Dal 2016 si diventerà docenti di ruolo solo attraverso un concorso nazionale. Il governo bandirà nella primavera del 2015 un concorso per circa 40mila posti per coprire il triennio 2016/2019. Saranno probabilmente 196.400 i candidati partecipanti al concorso. Inoltre, non esisteranno più le supplenze: infatti cattedre vacanti, tempo pieno e supplenze saranno coperte dalla stessa squadra di persone. Sarà prevista una carriera per gli insegnanti e una forma di premiazione del merito. Ogni tre anni due insegnanti su tre avranno in busta paga 60 euro netti al mese in più. Saranno premiati qualità del lavoro in classe, formazione e contributo al miglioramento della scuola. Dal 2015 ogni scuola pubblicherà un rapporto di autovalutazione e un progetto di miglioramento. La formazione per gli insegnanti sarà obbligatoria. Per stare al passo con la modernità poi, dal 2015 i dati di ogni scuola (come il bilancio) saranno online, così come online ci sarà anche un registro nazionale dei docenti. Sarà obbligatorio fare tirocini negli ultimi tre anni degli istituti tecnici e professionali per almeno 200 ore all’anno. Uno degli obiettivi del governo, inoltre, è di coinvolgere presidi, docenti, amministrativi e studenti per individuare le cento procedure burocratiche che maggiormente si pongono come ostacoli per un efficiente funzionamento della scuola e cercare di superarle. Infine, si cercherà di portare la banda larga e il Wi-Fi in tutte le scuole. Per quanto riguarda i programmi, invece, l’obiettivo è di rafforzare lo studio delle lingue, dell’economia e dell’informatica, insegnare più musica e sport nella scuola primaria e più storia dell’arte nella scuola secondaria.
Alla luce delle linee guida diffuse dal governo, certamente sono da premiare alcune idee positive e il nuovo modo di guardare alla scuola pubblica italiana. Di sicuro il superamento delle graduatorie lo si aspettava da anni. Tuttavia, un po’ come per tutte le riforme, due interrogativi sorgono: quanto sarà apprezzata e condivisa dalle varie forze politiche questa riforma? Come la si potrà attuare visti i finanziamenti richiesti? Serviranno, infatti, 3 miliardi di euro, che diventeranno 4 a 10 anni dall’entrata in vigore del provvedimento. Per il primo anno, almeno, si spenderà un solo miliardo. Sono risorse che l’esecutivo renziano ha l’obiettivo di inserire già nella prossima Legge di Stabilità. A restare ancora poco chiaro è come ciò avverrà.

 

 

 


Pubblicato

in

da