La gestione dei rifiuti ad Afragola è sempre stata una “croce” e mai una “delizia” per l’amministrazione guidata dal Sindaco Domenico Tuccillo. Nonostante gli sforzi (semmai siano stati fatti) la situazione è ancora critica in molti punti nevralgici della città.
Nel Consiglio Comunale del 29 Ottobre scorso era in discussione il capo seguente approvazione, in esecuzione della L.R.C. n. 5/2004 della deliberazione di Giunta Regionale Campania n.84/14, dello schema di convenzione obbligatoria ex art, 30 del dlgs n.267/2000 , tra i Comuni dell’Ambito Territoriale Ottimale ( ATO) Napoli 1 per l’esercizio, in forma associata, delle funzioni di organizzazione del servizio di gestione integrata dei Rifiuti Urbani – delibera di Giunta Comunale n. 50/2014.
Si tratta di un nuovo sistema di gestione dei rifiuti in forma associata tra i Comuni. Afragola è compresa nell’ATO Napoli 1 che comprende altri 8 Comuni: Acerra, Casalnuovo di Napoli, Caivano, Cardito, Casoria, Crispano, Frattamaggiore e il Comune di Napoli. Dopo l’illustrazione a cura dell’assessore al ramo Salvatore Iavarone, alcuni consiglieri di minoranza hanno manifestato il proprio dissenso sulla costituzione dell’ATO Napoli 1 e, in particolar modo, sulla presenza del Comune di Napoli. Infatti, nonostante il principio della legge sia l’omogeneità, quest’ultima, nei fatti, è davvero inesistente. La domanda principale è una, come si può inserire nello stesso ATO, Afragola che ha una popolazione pari a 60mila abitanti e Napoli che ha una popolazione di 989mila abitanti? La richiesta di trasferimento di Afragola ad altro ATO è stata rigettata dalla maggioranza, ma i dubbi sono tanti. Il rischio è grosso. Afragola potrebbe trovarsi in grandi difficoltà senza vedere spiragli di luce nella gestione dei rifiuti, e potrebbe risentire “negativamente” della presenza di Napoli, comune troppo allo sbando ultimamente. Com’è possibile che né l’Assessore né la maggioranza abbiamo notato tutto ciò?