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Referundum Costituzionale : MGO..SI MUOVE PER IL NO

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Riceviamo e pubblichiamo

Il Presidente Fondatore di MGO, Giuseppe Prete,  non molla e sostiene un NO alla riforma costituzionale “Questo governo ha ormai espresso una lunga serie di scorciatoie che tagliano ogni dibattito ingannando ogni sprovveduto cittadino.”

E’ un giro interminabile e molto faticoso quello del presidente del Movimento Gente Onesta! Un lavoro attraverso il quale Giuseppe Prete si propone ai Media… alle TV locali del nostro Paese..ma anche all’estero..Le sue parole si ripetono con perseveranza:

“Ci vogliono idee..ma quelle sane e costruttive.. al fine di far funzionare…non basta un determinismo! I temi della politica sono delicati e non possono certo affrontarsi con questa prosopopea…nè attraverso una riduttiva semplificazione…Sarebbe utile maggior umiltà e meno chiacchiere!”

Prete si batte con il suo Movimento per il NO al referendum, ma anche contro questo sistema politico ormai antiquato che tanto comodo sembra fare a molti esponenti politici ancora attaccati alle loro poltrone:

“In un sistema i cui principi si muovono in tal modo e cioè.. come una sorta di elastico..si può immaginare inevitabile la possibilità che, se tirato da un lato in modo assai forte, l’elastico tenderà a rispondere come una molla, dal lato opposto…. E’ un principio fisico facilmente intuibile che in politica non supporta alcuna dinamica costruttiva… Un criterio che non può funzionare se attuato in una società dove il valore fondamentale continua ad essere quello dell’economia finanziaria e della conseguente importanza del denaro che ne determina i relativi interessi.”

Quello che per il Presidente di MGO rimane sempre vecchio è proprio il concetto di contrapposizione Destra-Sinistra che blocca ogni processo di rinnovamento di una politica che si vuole moderna e funzionale sul quale si è intessuta una particolare e bislacca riforma costituzionale:

“Le manovre di chi, come Renzi, vorrebbe spingere la politica verso la semplificazione più che verso un sano funzionamento… resteranno sempre condizionate da procedure ideologiche vecchie e di continua inutile reazione.”

La analisi di Prete sulla conduzione politica e sociale operata dal premier Matteo Renzi, con il suo processo di determinazione e le conseguenti ricette (più fumose che realizzabili), non potrà che portare conseguenze antitetiche che proietteranno la politica di centro sinistra.. verso la riedificazione di una destra più forte e liberista in un interminabile inconcludente gioco che non ha mai fine e che non potrà mai dare frutti per il bene della cittadinanza:

“ Riscontriamo come i passetti di Renzi si dimostrino giorno per giorno un percorso ricco di illusioni. Il mago della comunicazione riesce a stregare anche perchè privo di validi avversari politici in grado di contrastare la sua politica arrogante ed accentratrice. Anche se potrà avere piccolissimi risultati che potranno salvarlo nell’immagine, non potrà mai far crescere il Paese verso l’innovazione.”

Prete insiste su questo tema non per semplice presa di posizione, ma per paura che il poco tempo rimasto non potrà dare altre occasioni al Paese:

“Viviamo appesi nello scherno di poter crescere restando abbagliati dalle parole dell’abile illusionista che in un primo momento aveva assicurato cambiamenti nell’arco di tre mesi..poi (come è tipico di chi si esprime attraverso l’ipocrisia).. sono diventati tre anni…e perchè non dieci..allora? Teniamo anche presente che all’inizio del suo mandato aveva detto: «Mai più fiducie sui provvedimenti, specie sulle riforme».

Per il fondatore di MGO..questo governo ha ormai espresso una lunga serie di scorciatoie che tagliano ogni dibattito:

“La riforma costituzionale portata avanti a colpi di fiducia..viene imposta in modo anomalo dallo stesso governo.. e non pare nemmeno nel merito raggiungere lo scopo e l’obiettivo desiderato per far funzionare la politica..non privandola dalle diffuse anomalie che ne arrestano i conflitti…Quindi..non si risparmia e si persevera, grazie al combinato con la legge elettorale, a voler imporre una governabilità dall’alto.”

Noi siamo e restiamo proporzionalisti perchè amiamo il confronto con tutti e salvaguardiamo le idee ed i progetti delle minoranze..Non possiamo permettere che si riducano gli spazi dal basso e si aumentino i condizionamenti dall’alto”

Vincenzo Cacopardo