“La forza delle donne deriva da qualcosa che la psicologia non può spiegare”. Oscar Wilde
Cantava Gaber che “la libertà non è star sopra un albero”, ma deve essere frutto di una conquista, di un impegno quotidiano, insomma della “partecipazione”. Tutto ciò è vero, ma ci vuole una motivazione, che può darla solo una buona politica.
Lanciare idee, delineare programmi su cui valga la pena di discutere, di cui ciascuno si senta parte attiva e non reciti la parte dell’escluso. Insomma, la partecipazione – che è il sale della democrazia – ha bisogno di una politica seria, comprensibile, pulita, onesta. E questo, come sappiamo, in Italia non c’è. C’è invece molto bisogno di una rigenerazione della politica, proprio per riavvicinare i cittadini alle Istituzioni ed alla politica stessa.
Da queste premesse, nasce il progetto “ Le Consigliere di Strada” della dott.ssa Susy Silvestri, presidente dell’Associazione “l’Ancora del Sorriso”.
E’ questo un progetto, tutto in rosa, scaturito dalla consapevolezza che una donna deve sapere di potere essere protagonista della vita politica, della vita professionale, della vita sociale e della vita familiare, e deve essere cosciente di poter essere tutto questo con naturalezza e successo.
Per molte , essere donna, è legato a doppio filo alla presenza della famiglia che sostiene e ama. Il primo successo per ogni donna , sta nella realizzazione personale, realizzazione che non è sempre e solo carriera, ma realizzazione che è soprattutto equilibrio, serenità,misura, buon senso.
La lotta delle donne dal dopoguerra ad oggi , ha dato un contributo importante in questa profonda crisi ideale e culturale, c’è finalmente una parte delle nuove generazioni femminili che si sta assumendo in prima persona la volontà di cambiare.
E’ la generazione che è più vicina all’idea di liberazione, che è stata toccata da questo grande moto, dal diffondersi di queste idee che forse possono essere recepite anche in modo distorto, che possono portare a ripiegamenti intimisti o a psicologismi, ma pur tuttavia hanno fatto esprimere e riscoprire alle donne nuove forme di solidarietà umana, come l’amicizia, la sorellanza, il gruppo di autocoscienza, lo stare insieme, il parlare di sé in un linguaggio nuovo.
E non è azzardato sostenere che la “rivoluzione femminile” sia stata l’unica rivoluzione che abbia prodotto cambiamenti lenti, ma inesorabili nella società occidentale, nonostante tutte le resistenze.
Senza ogni dubbio ormai è certo che il mancato accesso delle donne alla politica, infatti, non solo incide negativamente sulla condizione femminile, ma pone in discussione anche lo stesso statuto delle democrazie occidentali. La democrazia italiana ha bisogno della donna e la donna ha bisogno della democrazia.
Pertanto il progetto “ Le Consigliere di Strada” vuole promuovere l’accesso femminile alla rappresentanza politica, creando così per le donne uno “spazio sociale” che ne riconosca e valorizzi identità, istanze, priorità e approcci. Il progetto ha cercato di identificare e testare gli elementi organizzativi, normativi e culturali da promuovere per creare quello “spazio” che può rendere la politica accogliente per le donne.
Pensiamo al voto, cosa significa votare? Il voto più che un diritto dovrebbe essere un dovere, un dovere al quale nessuno di noi può sottrarsi, ma in Italia le donne hanno avuto diritto al voto solo nel 1946, prima di allora, quindi, cosa contava la loro opinione per la vita pubblica? Praticamente nulla.
Le donne hanno dovuto conquistare la propria libertà, hanno dovuto combattere per essere ritenute di pari dignità rispetto agli uomini e il paradosso sta proprio qui: le donne hanno dovuto combattere per qualcosa che spettava loro di diritto.
ll ruolo politico della donna è sempre stato visto come qualcosa di passivo, e ciò non è affatto giusto: le donne sono elettrici, ma devono anche essere elette e avere la convinzione che essere elette dà la possibilità di migliorare qualcosa, la nostra società, noi stesse.
In quest’ottica Le Consigliere di Strada attivano percorsi di Formazione Politica a ruoli di CITTADINANZA ATTIVA e funzionale.
Il paradigma di riferimento a cui s’ispira il progetto sono le Landsgemeinden cantonali elvetiche, cioè assemblee deliberative che rievocano le antiche Agorà ateniesi e greche.
Infatti le Consigliere di Strada, attiveranno il confronto democratico e il coinvolgimento diretto dei cittadini ai processi decisionali della politica e della pubblica amministrazione ,poichè solo in questo modo la politica torna a rivolgersi ai singoli individui (rispettando le differenze personali e rimettendo l’individuo come riferimento) e non più alle masse, alle società o ai grandi numeri.
Solo tramite questa via, la politica non viene più afflitta dal gigantismo spersonalizzante e patologico e non viene più negato quel diritto fondamentale – che appartiene ad ognuno – di partecipare alle scelte politiche, che proprio per loro natura, essendo la Polis di tutti, dovrebbero essere partecipate.
Le Consigliere di Strada dunque, propongono e testimoniano un modo diverso di vivere la democrazia, partecipando attivamente attraverso la creazione di centri, di comunità di persone che nel territorio si confrontino su valori e problemi, cercando insieme soluzioni.
La democrazia, anche dei partiti, dei sindacati, delle amministrazioni non può vivere se nel circuito dei territori non ci sono comunità capaci di assumersi una quota di responsabilità per il bene comune. Perciò, di fronte all’attuale declino dei partiti e dello Stato bisogna fare appello alla responsabilità di tutti senza aspettare. Bisogna cominciare qui ed ora, ma non bisogna avere fretta.
Il banco di prova per Le Consigliere di strada è rappresentato proprio dalle prossime elezioni amministrative che si terranno a maggio a Casoria, già infatti stanno lavorando alacremente, casa per casa, strada per strada, come diceva l’amato e mai dimenticato leader politico Enrico Berlinguer.
Lavorano soprattutto sui temi della salute, sempre in termini politici, portando le istanze e le proposte dei cittadini ,nei luoghi istituzionali deputati alla visione e presa in carico di problematiche quali ad es. i lunghi tempi di attesa , per avere risposta diagnostica degli screening effettuati nei consultori territoriali, per la prevenzione del c.a. della cervice uterina e del c.a. mammario.
E’ già la seconda volta, nel giro di pochi mesi, che la dott.ssa Susi Silvestri, viene ricevuta ed ascoltata al Ministero della Salute, per individuare la rapida risoluzione della suddetta questione.
Questi dunque gli esempi concreti che oggi hanno convinto un nutrito gruppo di donne non solo ad aderire a questo progetto, ma a ritrovare la giusta motivazione per fare politica in modo sano e responsabile.