L’epoca storica in cui viviamo è caratterizzata da forti contrasti e contraddizioni: da un lato si avverte l’esigenza di parlare di unificazione ed Europeizzazione dall’altro, invece, si vivono concretamente le diversità etniche, culturali e religiose di cui si arricchiscono sempre di più le strade delle nostre città. Tale cosmopolitismo è un dato di fatto non trascurabile che ci induce ad introdurre un argomento molto serio di cui molti occidentali ignorano il profondo significato. Oggi 28 Giugno è un giorno molto importante per i nostri fratelli di fede musulmana. A partire da oggi, infatti, fino al 27 Luglio, inizia il Ramadan. Con tale nome, si indica il nono mese del calendario lunare musulmano. E’ in questo periodo sacro che Maometto ricevette la rivelazione del Corano, come guida spirituale della popolazione. Nei giorni interessati, a cominciare dalle prime luci dell’alba fino al tramonto, si è dediti alla pratica del digiuno, della preghiera unita alla meditazione ed all’autodisciplina. Solo al calare del sole, viene concessa la possibilità di bere un bicchier d’acqua o mangiare un dattero. Segue poi il pasto serale. Forse non tutti sanno che dal digiuno sono esentati gli anziani, i minorenni, gli ammalati e le donne in gravidanza. A parte queste categorie, tutti i musulmani praticanti sono tenuti all’osservanza di tali precetti. Il periodo dell’anno in cui si celebra il Ramadan è uguale in tutti i paesi islamici anche se, alcune differenze si riscontano nei cibi concessi. Il non rispetto di queste prescrizioni comporta, in alcune delle comunità più rigide, addirittura l’imputazione del reato di apostasia. Con quest’ultimo vocabolo si definisce l’abbandono della propria fede. Molte religioni considerano l’apostata meritevole di condanne spirituali, quali la scomunica, o persino materiali, come l’allontanamento da parte dei membri del suo precedente gruppo religioso. Nell’Islam colui che oltrepassa il limite imposto da Allah all’agire umano viene sanzionato con la pena capitale. Le uniche eccezioni contemplate dalla Shari’a, la Legge Islamica, riguardano i casi in cui l’atto di rifuggire il proprio culto sia dovuto all’esigenza di sfuggire al pericolo di morte o a un pericolo altrettanto grave per sé e per i propri cari; oppure se l’apostata si trovi in stato d’insanità mentale, anche se solo temporaneamente. Al colpevole viene prima imposto un periodo di riflessione, da compiere in stato di reclusione, dopo il quale segue o il ritorno al suo precedente stato di musulmano oppure si affronta la pena di morte. Nel corso dei secoli, l’Occidente ha abbracciato diverse culture e quella Medio Orientale è forse una delle meno conosciute, per cui si cade spesso e malvolentieri nell’errore di giudicare, senza nemmeno prendersi il disturbo di documentarsi e di comprendere di cosa si stia realmente parlando. In una piccola cittadina quale Casoria, che si avvia passo dopo passo ad un maggiore e più evoluto contesto sociale e nazionale, è bene promuovere l’informazione in toto. E’ necessario conoscere ciò che ci circonda per apprezzarne e rispettarne le radici profonde ed anche per poter esprimere una propria opinione a riguardo. Il Mondo è bello perché è vario … ma le differenze devono arricchire e non dividere!
