Parte “Donne in difesa”, tour antiviolenza di Miss Coraggio Rosaria Aprea.

111654765-ba0bbec4-7acc-42ea-9a3b-a703be487bca“Donne in difesa” è il tour antiviolenza, in giro per l’Italia, partito con l’intento di esortare le istituzioni ad investire sulla prevenzione e sull’educazione al rispetto delle differenze di genere. All’iniziativa, organizzata in vista della giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre prossimo, prenderanno parte Miss Coraggio Rosaria Aprea e il presidente dell’associazione “SoS Diritti”, l’avv. Carmen Posillipo. “La prevenzione e l’educazione al rispetto delle differenze di genere, per contrastare una piaga sociale come la violenza sulle donne, è indispensabile per eliminare questo tragico fenomeno”, precisa l’avvocato, per la quale “la violenza non va mai accettata”. Rosaria Aprea e Carmen Posillipo saranno protagoniste di un cortometraggio, girato il 9 novembre, che andrà in onda su Sky il 25 novembre; il 17 novembre parteciperanno alla trasmissione Rai “Amore criminale”; il 18 e 19 novembre, ad Arezzo, ritireranno il premio “Semplicemente donna”; il 21 novembre saranno a Cicciano per un convegno e dibattito sull’argomento e il 25 Novembre, a conclusione del tour, parteciperanno a numerosissime tavole rotonde organizzate in Campania. Promuovere il dibattito sociale, scendere in piazza, testimoniare è sempre efficace, ed ha una forza ancor più impetuosa quando paladino è chi la violenza l’ha subita in prima persona. Rosaria Aprea è una donna, giovane e coraggiosa, vittima del suo ex compagno che un anno fa la costrinse in ospedale in fin di vita con la milza spappolata. “Ho imparato che l’amore è gioia e condivisione”, dichiarò in lacrime dopo l’annuncio della sua vittoria, “e non permetterò mai più a nessuno di intrappolarmi in una non vita. Donne fatevi aiutare perché nel buio non si trova facilmente la strada per raggiungere la luce”. In ospedale i medici furono costretti ad asportarle la milza, lasciandole una cicatrice sull’addome che le avrebbe impedito di inseguire il suo sogno più grande: fare la modella. Ma Rosaria non si è arresa, non si è vergognata e quel segno sull’addome è divenuto un simbolo, mostrato in passerella come espressione permanente di rinascita, di vittoria, di risveglio dall’incubo e dal buio di un “non amore”. Perché non bisogna mai dimenticare che un atto di violenza non è mai un atto d’amore. Possano la testimonianza e le parole di Rosaria giungere, con sofferto sentire e impulso all’agire, a quella donna a pezzi che sta leggendo, e riscaldarla dal gelo della solitudine e dell’abuso. Possano fornirle la forza e l’amore di cui necessita per sollevarsi, uscire dal pantano e ricostruire la propria, sacrosanta, prioritaria, aggredita integrità fisica, emotiva e mentale.


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