Un evento di informazione scientifica e conoscenza storico-culturale si terrà venerdì 10 giugno alle ore 16.30 presso l’Orto Botanico di Napoli: la presentazione del saggio sui disegni dell’Orto Botanico del Prof. Domenico Natale. Il volume contiene una dettagliata informazione storica, la descrizione delle tecniche grafiche usate e una peculiare raccolta di tavole firmate da prestigiosi artisti che si sono avvicendati nella Regia struttura, per la produzione di un ricco apparato iconografico su i disegni delle piante, oggetto di studio della scienza. All’Orto Botanico, i disegni scientifici furono realizzati ufficialmente a partire dal 1838, grazie alla volontà e all’operato di Michele Tenore, che per cinquant’anni, ne fu il direttore. I disegni a colori, furono tratti dal vero. L’uso dell’illustrazione grafica stette al servizio della documentazione e diffusione scientifica a Napoli, a partire dalla seconda metà del XVII sec grazie alla figura di G. Maria Della Torre, religioso e docente ricercatore microscopista, che si avvalse di illustratori, come quelli della “Scuola di Portici”. Per cui, nonostante l’indirizzo funzionale del disegno botanico, questo mostrò fin dal suo esordio una ricerca grafica con fini estetici e l’intento di trasmissione culturale degli autori. Attualmente i disegni conservati sono 165, quasi tutti sono stati realizzati a grafite ed acquarello su carta. Le tecniche grafiche furono messe a punto attraverso un opera di sviluppo delle stesse ed un adeguamento alle esigenze scientifiche. Esse, furono eredi del disegno della tradizione rinascimentale. Il disegno fondato sulla linea continua ed intreccio di linee parallele per le ombreggiature, l’incisione calcografica, fu in seguito abbandonato per adottare la tecnica del “puntinato”, che consisteva nella coloritura dei disegni con puntini e che ebbe lati negativi, come l’alto costo dell’operato e l’incompatibilità con l’effimero tempo di fioritura di alcune piante da documentare. Furono usate a scopo illustrativo anche tecniche di stampa, poi ritoccate a mano, come quella del metodo Lastman, che si serviva di lastre di rame. Il fine di divulgazione scientifica delle immagini, si saldò alla sperimentazione estetica, grazie ai rapporti che alcuni direttori dell’Orto, come Michele tenore, ebbero con l’Accademia di Belle Arti di Napoli e i suoi direttori, divenendo di natura istituzionale. Egli chiese al direttore allora vigente, Niccolini, di decidere della valutazione dei disegni prodotti dall’Orto. Dall’epoca di Tenore, gli artisti chiamati dall’Orto, videro accresciuta la loro figura professionale e poterono mostrare le doti stilistiche che per il gusto dell’epoca sfociarono nel “Naturalismo”. A questa corrente estetica aderì Giuseppe Lettieri, che creò opere fedeli alla realtà osservata e di altissima qualità. Tra gli altri autori delle tavole presentate nel saggio del Prof. Natale, vi è anche Federico Dehnhardt che studiò l’arte del giardinaggio e la cultura del paesaggio, acquisendo i fondamenti del disegno botanico. Un altro artista, Roberto Bracco architetto, successore di Dehnhardt, dovette apprendere i fondamenti del disegno e della pittura presso il Regio Istituto di Belle Arti dove nel 1837, conseguì l’onorificenza della medaglia del Reale Istituto e fu fino al 1856, il protagonista assoluto del disegno delle piante dell’Orto Botanico, autore di 76 tavole della collezione dei disegni esposti. Salvatore Calyò, arrivato all’Orto nel 1846, per risolvere l’emergenza di un’improvvisa fioritura di specie rare da documentare, frequentò il Reale Istituto di Belle Arti e si espresse con la tecnica del “puntinato” che trasferì alla stampa “Lastman”. Natale menziona inoltre Giuseppe De Angelis, indoratore ed esperto in ornato che presso la Reale fabbrica di Porcellane di Napoli, si occupò di lavori ad estaglio. L’intento dell’autore del testo presentato. è quello di addentrarsi nelle immagini fedeli al dato del reale per la funzione di illustrazione scientifica, ricostruendone la storia, che diviene denotativa di informazioni scientifiche visive tratte dalle immagini. Il repertorio iconografico ha altresì valore estetico, ed il Prof Natale si sofferma pertanto sugli esercizi di stile e la sperimentazione delle tecniche grafiche, ponendo nota sulle abilità e competenze tecniche degli artisti. Egli vuole evidenziare l’importanza del contributo stilistico da essi apportato, che permette l’esaltazione delle scoperte della scienza attraverso il valore aggiunto dell’arte.

Orto Botanico di Napoli: presentazione “I disegni dell’Orto Botanico di Napoli” di Domenico Natale
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