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Oggi incontriamo Eduardo Maria Piccirilli,candidato al Consiglio Regionale, nella Lista Più Campania in Europa.

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Dottore commercialista, fondatore e presidente dell’Istituto Universitario della Mediazione “Academy School”, docente di Diritto Tributario presso l’Università Parthenope, consulente del Tribunale di Napoli, giudice tributario,commissario antimafia per conto del Prefetto di Napoli.

Professore, la prima domanda è d’obbligo: perché questa candidatura?

La pandemia ha aggravato i mali storici del Sud, ed in particolare della Campania. L’UE ci sta dando una mano con i Fondi che arriveranno. Ma occorre competenza, lungimiranza, una visione chiara e concreta di come utilizzarli per creare quell’effetto moltiplicatore dell’economia che riporti benessere. Credo, fuor di modestia, che la professionalità e la competenza che ho acquisito con il mio lavoro, unitamente all’esperienza, mi diano la possibilità di dare un contributo per migliorare questa situazione.

Molti elettori sono disillusi dalla politica, e se ne sono allontanati. Cosa può dire a chi non crede più nella classe Dirigente, ma afferma che la politica è solo un modo per acquisire benefit e prebende?

La crisi indotta dalla pandemia ha accelerato il senso di sfiducia – se non addirittura – di disprezzo nei confronti della politica. Al Sud, e in Campania, questo si aggiunge ai notevoli mali storici.
A chi non crede più nella politicadico che, se si vuole provare a cambiare qualcosa, bisogna ‘giocarsi’ la partita. Ossia, la sfiducia generale non porta a niente.
Ho un buon lavoro che mi piace, non cerco gloria e non perseguo la volontà di diventare ricco. Non mi interessa, né mi ha mai interessato.

Perché la lista “Più Campania in Europa”?
Sono candidato in Più Campania in Europa perché credo in Emma Bonino, nella Sua storia, nelle battaglie civili che ha condotto con il grande Marco Pannella. Ritengo che nessuno oserebbe neanche pensare per un attimo che la Bonino o Pannella fossero persone di ‘apparato’, approfittatori e servi del Sistema. No, sarebbe assurdo e offensivo per la loro storia, e per l’intelligenza di tutti. E’ per questo, per la loro  coscienzacivile e umana che penso che a questa Lista e a me, non si possano avanzare critiche di opportunismo o di cercare una utilità personale.

Se sarà eletto, quale pensa possa essere il contributo che potrà dare in Regione?

Sia chiaro, non ho la bacchetta magica da credere di risolvere i problemi di sempre. Sono pragmatico e concreto. Penso di essere una goccia, che con lavoro, umiltà e ma tenacia, spero diventi un rivoletto che dia un contributo sensibile alla risoluzione di quel fiume immenso dei nostri guai.

Nel mio programma c’è, per esempio, il Turismo, dove immagino una forte azione di marketing per rilanciare questi nostri siti minori, sconosciuti ai più, ma bellissimi, che consentirebbero a tutto il comparto di lavorare in tranquillità, senza concentrarsi nei soliti luoghi noti.

 Ed oltre il Turismo?

Il comparto agro-alimentare della Campania, secondo studi affidabili, ha una capacità di export paragonabile alle grandi regioni del Nord, in cui si concentra buona parte della ricchezza del settore. Ciononostante il grande limite è l’elevata frammentazione delle imprese locali e la loro modesta dimensione. Il ricambio generazionale anche rappresenta un ‘handicap’ che non consente a questo ‘cavallo di razza’ di giungere primo al traguardo. La nostra agricoltura, con i suoi prodotti di eccellenza, merita una visione manageriale di lungo respiro, anche qui partendo dalla formazione di base e specialistica, con l’istituzione di Corsi e Borse di Studio, per poi arrivare ad un marketing moderno.

Lei è di Afragola, cosa pensa per questo Comune? E che farebbe per tutti i Comuni limitrofi?

La Stazione Porta AV di Afragola ha un bacino di utenza stimato in oltre 2 milioni di passeggeri, praticamente tutta l’aria Nord di Napoli, compresa la provincia di Caserta. Per questo è necessariodisporre investimenti capaci di creare posti di lavoro, e far crescere il territorio. Perché non riprendere il vecchio progetto Disneyland?O realizzare un parco come quello di ‘Orlando’ in America?

Ma non penso solo ad Afragola.

Casoria ha diverse zone industriali inutilizzate, come l’area‘ex-Resia’, già Enichem, dismessa molti anni or sono, poi venduta e ora vuota. Perché non insediare qui deiCentri di Ricerca, o poli di eccellenza dei prodotti campani?

Giugliano ha una rilevanza strategica per la posizione, in quanto è baricentrica dell’area a Nord di Napoli, ed è di estremo interesse per l’agroaversano. Questa zona è stata troppo pregiudicata dal malaffare. E’ assolutamente necessario migliorarne la vivibilità, con interventi massicci di bonifica delle aeree avvelenate dalle ecomafie, e per il recupero e la riqualificazione dell’intero territorio interno,fino al litoraledi pregio, ma anche devastato e troppo spesso abbandonato.Bisogna migliorare la quantità e la qualità dei trasporti verso Napoli e Caserta.

Pozzuoli ha una storia da valorizzare, ed una bellezza naturale ed archeologica che è sotto gli occhi di tutti, ma conosciuta da pochi. Ritengo, per questi motivi, che la naturale vocazione turistica dei siti storici, e della parte costiera, imponga al Legislatore Regionale un’attenzione che invece, in passato, è stata del tutto omessa, restando dei luoghi di grande potenzialità attrattiva, ma di fatto dimenticati.

Nola, principalmente grazie al suo Interporto ed il connesso indotto, si pone quale luogo di elezione per realizzare una “Zes” (Zona economica speciale). Ho in mente interventi di significativo potenziamento dello stesso interporto e del collegamento con la Stazione Porta di Afragola. Vorrei creare tale “zona” per un sostenibile sviluppo industriale e commerciale.

Sorrento e Castellammare, ma non dimenticando l’intera fascia costiera, meritano – evidentemente – un significativo potenziamento del trasporto su ferro e marittimo, ma sempre nel rispetto dell’ambiente; al riguardo sono decisamente contrario all’ipotizzato traforo della collina di Castellammare, sede di due antiche ville romane.

Una mia particolare preoccupazione è per Sarno e Bagnoli. A Sarno il Commissariato di Governo ha realizzato in questi anni circa il 70% del progetto ‘Sarno’, ossia quattro grandi depuratori consortili, e i collettori di monte, in cui far confluire i reflui dei Comuni che insistono sul fiume stesso. Ma nel 2011 le competenze sono passate proprio alla Regione, e non mi pare che quel restante 30% sia arrivato a termine. Dunque, sul punto occorre una efficace azione di sollecito per la conclusione del progetto. La questione Bagnoli è ancora più complessa. I Fondi stanziati dal Ministero sono stati utilizzati solo in parte, ed è necessario seguire la vicenda per riprendere efficacemente la via della bonifica di quei siti che hanno una bellezza ed una potenzialità turistica grandissima.

Come vuole salutare i nostri elettori?

Mi rivolgo ai delusi, agli indecisi, a chi ha sperato per anni che qualcosa cambiasse ma poi senzavedere nessun concreto miglioramento. So di essere solo una voce nel coro, ma chi mi conosce sa che sono deciso, pervicace, e che perseguo fino allo stremo i miei obiettivi. E il mio obiettivo, ora e per i prossimi anni, è fare tutto ciò che posso per rendere migliore questa Regione.

Diversamente, resteremo fermi al palo. Mentre invece vogliamo correre verso un futuro migliore. Tutti insieme.