Nulla di fatto, lo scorso mercoledì, per le nomine degli organi dell’Unione europea che slittano ora al vertice del 30 agosto prossimo. Uno dei nodi principali da sciogliere riguarda la nomina dell’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, sulla quale non si riesce a trovare un largo consenso. Matteo Renzi ha proposto da tempo, come successore della britannica laburista Catherine Ashton,Federica Mogherini, attuale Ministro degli Esteri del governo italiano, ma la proposta ha spaccato in due schieramenti opposti i Paesi europei. Da un lato, il parere favorevole sia del presidente Francese Hollande per il quale l’Alto rappresentante dovrebbe essere un socialista, sia del presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, il quale si è detto stupito per le critiche degli ultimi giorni, ritenendo invece la Mogherini una figura politica con molte chance, con una buona esperienza sui temi internazionali ed essendo il “ministro degli Esteri di un grande Paese industrializzato”.Dall’altro lato, ad opporsi alla nomina dell’attuale titolare della Farnesina sono 10 -11 Paesi dell’Est, tra i quali principalmente i tre Paesi baltici, Estonia, Lettonia, Lituania e la Polonia. I dubbi maggiori sul ministro italiano riguardano la vicinanza a Mosca e il fatto che sia troppo giovane e inesperta in politica internazionale. Qualche dubbio pare sia stato espresso anche dalla Cancelliera tedesca Angela Merkel, per la quale sulle nomine c’è bisogno ancora di tempo e riflessione.
In aggiunta, anche la stampa internazionale non vede di buon occhio la proposta italiana. In particolare, due dei maggiori quotidiani esteri criticano tale scelta. Da una parte, il Wall Street Journal in un editoriale ha espresso forti dubbi sulla candidatura, confermando la mano troppo morbida della Mogherini nei confronti della Russia ed evidenziando, invece, la necessità di avere una forte leadership per la politica estera europea che l’italiana non garantirebbe. Dall’altra, il quotidiano francese Le Monde offre due spiegazioni sull’insistenza di Renzi per la Mogherini. La prima è l’opposizione del premier italiano ad una nomina europea di Enrico Letta. La seconda è quella di voler strappare in Europa, a qualunque costo e al più presto, un risultato tutto “made in Italy” al fine di fronteggiare i ritardi e le complicazioni che si stanno avendo nel cammino di riforme del governo e di dimostrare all’opinione pubblica italiana, soprattutto a quanti hanno sostenuto il premier alle scorse elezioni europee, che in Europa l’Italia conta e conta maggiormente soprattutto ora che c’è lui, Matteo Renzi. Una tesi che pare trovare conferma nella richiesta, fatta a riguardo da Renzi, di maggior rispetto per l’Italia, un rispetto che meritano certamente tutti i Paesi dell’Ue, ma in special modo i Paesi fondatori. Il pressing di Renzi continuerà di sicuro nelle prossime settimane, ma se non dovesse andare in porto questa opzione, pare che il premier abbia già pronto un piano B: proporre come Alto rappresentante dell’Ue Massimo D’Alema. A quel punto, probabilmente, potrà esserci maggior consenso in Europa. Tuttavia, siamo sicuri possa essere questa un’alternativa ampiamente condivisa anche in Italia? Non ci resta che aspettare il vertice di fine agosto per poter conoscere le scelte dei Paesi europei. Intanto, ci auguriamo che il governo e i parlamentari accolgano con favore la richiesta di Renzi di limitare le ferie e di lavorare anche ad agosto. Lo impone sicuramente la situazione del Paese. Sarebbe poi l’occasione per smentire Le Monde e dimostrare che in Italia gli obiettivi si raggiungono e le riforme si fanno sul serio, che sia o no la Mogherini a presiedere la politica estera dell’Ue.

Nomine Ue: è scontro sulla Mogherini.
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