Quando si spengono i riflettori dei media, si accendono i cuori della gente comune. Come una rete di solidarietà, l’Associazione “Noi genitori di tutti” è riuscita a coinvolgere e legare tante persone sotto un unico nobile obiettivo: accompagnare e sostenere le famiglie che, ogni giorno, affrontano i disagi e sopportano sulle loro spalle il fardello del dolore per i propri figli, affetti da mostruose patologie oncologiche. Nata il 20 dicembre 2013 dalle 12 mamme dei “piccoli eroi” della Terra dei fuochi, l’associazione è affiancata dall’instancabile parroco di Caivano don Maurizio Patriciello, e ha già raccolto l’appoggio di tanti comitati e associazioni (affini e non) del territorio regionale, ma anche di altre città d’Italia. “Noi genitori di tutti” abbraccia l’area dei comuni in provincia di Napoli e Caserta, tra i più colpiti, e quelli di Benevento, Avellino e Salerno.
“C’è chi in situazioni come queste si abbatte, si chiude in casa, e chi invece combatte. Io ho scelto questa seconda linea, per dare voce al mio dolore. – racconta I.D.V., mamma della piccola Mesia Nasi che ha donato la sua vita a soli 3 anni – Mia figlia ha lottato e ha pagato un prezzo molto alto, lo stesso di tanti altri bambini. E sento che mi viene chiesto di portare a tutti la mia eroina, affinché non venga dimenticata. – e conclude – Ci siamo unite, noi mamme, anche per aiutare le altre ad aprire gli occhi, ad agire e reagire. Questo mi aiuta tanto ad andare avanti”.
Da subito, infatti, sono state lanciate diverse iniziative a sostegno delle famiglie con bambini oncologici, attraverso donazioni in denaro o di generi alimentari di prima necessità, fino a prodotti specifici per rispondere alle esigenze dei piccoli (dagli omogeneizzati ai giocattoli). Numerose risposte solidali grazie anche al sostegno positivo sul social Facebook e sul sito web dell’associazione (http://www.noigenitoriditutti.it/ ).
“Eppure sembra non essere mai abbastanza” confida R.A., mamma di un eroe di 8 anni Francesco Miccinelli. “I genitori dei piccoli angeli vivono tanti disagi, una burocrazia senza fine, mancate competenze e assistenze sul territorio da parte di Asl e strutture mediche, la totale assenza delle istituzioni locali, la perdita di un lavoro per accompagnare in ogni fase della malattia i propri figli, le continue spese da affrontare in medicinali e cure terapeutiche”. Lo sconforto e la sfiducia diventano i compagni che affiancano il dolore. A distanza di un anno dall’entrata in vigore della legge “Terra dei Fuochi”, sono ancora troppi i ritardi, poche le analisi fatte sui terreni, nessun risanamento delle falde e addirittura si scopre da una denuncia dei deputati della commissione Difesa del M5S che ben 9,7 milioni dei 10 stanziati nel 2015 per le attività di pattugliamento e monitoraggio della “Terra dei Fuochi” sono stati dirottati verso l’Expo di Milano. Nel frattempo, l’ “Olocausto della Terra dei Fuochi” miete ancora vittime innocenti: Michele (49 anni), Francesco (25 anni), Sara (6 anni), Giulio (5 anni)… perché continuare a chiedersi “a chi toccherà stavolta?”