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Napoli e Provincia. 46 i feriti vittime dei botti.

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botto_capodannoI dati riportati questa mattina dall’Ansa rispetto ai feriti della notte di San Silvestro per quanto riguarda Napoli e provincia, sono confortanti se si guarda il dato del 2015, ma sempre impressionanti, se si pensa che dovrebbe essere una notte di festa, da passare con parenti e amici, e invece in molti casi si presenta come un drammatico incubo per molte persone. Il bilancio complessivo è di 46 feriti, i più gravi al “Santobono” di Napoli, dove sono stati ricoverati due bambini di 9 e 12 anni con ferite alle mani ed ustioni e una prognosi di 30 giorni. L’anno scorso furono 51 feriti nella stessa zona. Purtroppo ieri si devono registrare anche due feriti che sono stati colpiti da proiettili vaganti. Uno strano modo di festeggiare anche questo, radicato forse nell’ignoranza o nell’arroganza. 31 i feriti in città e 15 nella provincia. Sono stati registrati, ventidue interventi dei vigili del fuoco a Napoli e 18 nelle altre province. In molti casi per spegnere cassonetti in fiamme e sterpaglie. Inizi di incendi a parti di case o aree circostanti che comunque, fortunatamente, non hanno causato feriti. Anche a Casoria, ieri si è sfiorata la tragedia, ancor prima di iniziare a festeggiare. Come abbiamo già riportato ieri sera, un balcone a Via Carducci è andato a fuoco, ancora non è chiara la causa, ma molti si sono fatti un’idea. Nel Salernitano invece, ad Eboli, un ragazzo 13 anni rischia di perdere la mano e un occhio in seguito allo scoppio di un petardo avvenuto stamattina. Un’esplosione molto forte, cha ha attirato l’attenzione di molte persone, che hanno provveduto a portare il ragazzo in ospedale, dove stanno provando a salvargli l’occhio, e la mano sinistra, che rischia di perdere. Nonostante i numerosi sequestri, di cui abbiamo dato notizia nei giorni scorsi, c’è sempre un arsenale pronto a sconvolgere il primo giorno dell’anno e in molti casi la vita, alle persone che ancora non hanno capito che i botti illegali non vanno usati, e che bisogna rivolgersi verso altre attività più consone ad un momento di festa e di allegria.