In occasione del Forum universale delle Culture, 100 giovani napoletani diventano i protagonisti al Teatro Mediterraneo.
L’ennesimo conflitto mondiale senza soluzione. Uccisioni senza scrupoli. Illegalità e morte all’ordine del giorno persino nelle periferie più nascoste e dimenticate. In un periodo storico dove la violenza sembra regnare sovrana, parole come “Ma quando il tunnel finirà ed ogni strada si aprirà, in ogni cosa si vedrà solo amore” risuonano più incisive.
La città di Napoli, teatro di quotidiani fatti di cronaca nera, di dolore e di perdita di innocenti, si è rivelata terreno fertile per un seme di fraternità e di amore.
Dall’8 al 10 settembre, all’interno della ricca programmazione di eventi della quarta edizione del Forum Universale delle Culture – Napoli e Campania, ha ospitato il significativo ed attualissimo progetto “Forti senza violenza”, nato da un’idea del gruppo artistico internazionale Gen Rosso – formato da persone di varie nazionalità e tradizioni culturali – insieme con altri partner, per rispondere al continuo dilagare del bullismo e della violenza a livello giovanile.
I giovani sono stati i protagonisti. Circa un centinaio, dai 14 ai 25 anni provenienti da Napoli e provincia, ha accolto la proposta di vivere con gli artisti del Gen Rosso un’esperienza unica ed entusiasmante sul piano artistico ma anche sociale, attraverso un passaparola sulle piattaforme social e un’iscrizione sul web.
In soli tre giorni, si sono cimentati in diversi workshop artistici, dalla danza al canto, dal teatro alla scenografia e alla musica, per realizzare alcune scene del Musical “Streetlight”: la vera storia di Charles Moats, un ragazzo cresciuto in un ghetto di Chicago negli anni ’60. Seguendo l’Ideale di un mondo più unito, Charles messo a confronto con varie situazioni, rimane sempre contrario alla violenza, una scelta che, a soli 17 anni, pagherà con la sua stessa vita.
“Non smettere di dare” e “l’uno per l’altro” sono stati i motti che hanno accompagnato i giovani nelle giornate di workshop, in cui hanno sperimentato la gioia del conoscersi e dello stare insieme, scoprendo talenti e mettendosi in gioco con grande impegno. Un consistente bagaglio che hanno saputo portare e trasmettere nella serata del 10 settembre per la messa in scena del musical sul palco del Teatro Mediterraneo alla Mostra d’Oltremare, che ha contagiato e coinvolto i 900 spettatori presenti.
Si è rivelata un’esperienza indimenticabile che i ragazzi hanno riassunto in tre semplici ma saldi pilastri – accoglienza, famiglia e dono. “Ormai è banale dirlo ma il clima è stato stupendo e davvero mi sono sentita a casa.. siete una famiglia per me!” ha rotto il ghiaccio Savina, mentre Emanuele ha chiaramente scritto “assolutamente da rifare”. Il “grazie” proveniva a gran voce da tutti.
I giovani, carichi dell’esperienza semplice e concreta, sono già trepidanti in attesa dei prossimi appuntamenti.
In fondo, quando c’è di mezzo il dialogo e la fraternità, il cambiamento è tangibile e realizzabile