Multe sulle strisce blu: ecco i casi in cui è legittimo chiedere l’annullamento

Senza sosta la polemica contro le strisce blu, da poco “comparse” a Casoria. Molti cittadini hanno lamentato che, da quando è entrata in vigore la normativa, centinaia di multe sono state emesse da parte degli ausiliari, senza alcuna flessibilità. Tuttavia, non tutte le “pene pecunarie” sono da considerarsi legittime: vediamo  i casi in cui possono essere annullate con facilità.

In primis, la sanzione è da considerarsi illegittima nel momento in cui viene indicato sul grattino l’orario preciso di parcheggio, ma si sfora in merito all’uscita, facendo però eccezione i casi in cui “il parking” si effettua in zone in cui la sosta può avvenire per un tempo determinato con limiti massimi di sosta.

In parole povere, tranne per l’ eccezione sopraindicata, se un parcheggiatore indica sul disco orario l’orario preciso di parcheggio, ma resta con il veicolo nello stesso posto anche due ore dopo il presunto orario indicato, la contravvenzione si può annullare.

Altro caso: se il parchimetro è sprovvisto di bancomat e lo sventurato posteggiatore non ha monete, ha diritto di parcheggiare sulle strisce blu anche senza spendere. Infatti la legge indica che, dal 1 luglio 2016, tutti i parchimetri devono essere dotati di pos per consentire a tutti di pagare con ogni mezzo a disposizione.

Ultimo caso: se non esiste su parte della stessa area o nelle immediate vicinanze, un adeguato spazio per parcheggiare gratuitamente, la multa eventualmente ricevuta, è da considerarsi illegittima. Attenzione: in quest’ultimo caso l’obbligo appena descritto non sussiste per le aree a traffico limitato, quelle definite di “pregio storico” (a Casoria ci sono?) o in altre zone particolarmente rilevanti a livello urbanistico.


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