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Mercato immobiliare: diminuiscono i prezzi delle abitazioni, aumentano le compravendite

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Consiglia 048Torna Napolincasa News, il consueto appuntamento mensile per permettervi di destreggiarvi nella rete del mercato immobiliare. Nonostante i segnali incoraggianti che arrivano dal mercato anche in ottica futura, l’indice dei prezzi delle abitazioni nel secondo trimestre del 2015 non è stato all’altezza del primo: si è infatti verificata una diminuzione dello 0,1% rispetto all’indice di inizio anno ed addirittura del 3% se relazionato allo stesso periodo del 2014 secondo i dati Istat. Nello specifico, le diminuzioni dei prezzi delle nuove abitazioni arrivano allo -0,3% rispetto al primo trimestre 2015, mentre sono dello -0,1% per quelle esistenti. Tuttavia, l’abbassamento dei prezzi ha rinnovato la mobilità delle compravendite di immobili. Le operazioni sono in costante ripresa, seppur non ancora in maniera sensazionalistica, avendo segnato un +8% nel secondo trimestre.
Inoltre, l’ottimo trend inaugurato quest’anno con l’impennata dei mutui continua ad infrangere record. Le nuove erogazioni dopo 8 mesi ammontano all’86,1% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: si è passati da 15,543 miliardi a ben 28,920 miliardi di euro elargiti, con i mutui a tasso variabili fissatisi al 48,3% contro il 60% di quelli a tasso fisso. Tali dati sono stati raccolti dall’Abi sulla base di un campione di 78 banche, corrispondenti a circa l’80% del mercato.

Per cercare di migliorare ancora, banche come Intesa Sanpaolo – che nell’ultimo anno ha raddoppiato le erogazioni – stanno lanciando sul mercato diverse iniziative finalizzate a favorire i finanziamenti per la casa. “Da oggi e fino al 31 dicembre – come si legge sul Sole 24 ore – la banca offrirà spread ai minimi per i mutui variabili a partire dall’1,15% e tassi fissi a partire dall’1,75% per finanziamenti fino a 10 anni e per importi inferiori al 50% del valore dell’immobile. Cambiando durata e rapporto fra valore dell’immobile, i tassi salgono fino a uno spread sul tasso variabile dell’1,8% e un tasso fisso del 2,7% per una durata di 30 anni e un importo richiesto pari all’80% del valore dell’immobile. La banca, inoltre, comunicherà ai clienti attuali la possibilità di passare dal variabile al fisso”.
Occorrerà attendere almeno i prossimi sei mesi per poter decretare se la crisi del settore stia realmente volgendo verso l’agognato epilogo. I timidi, ma confortanti, segnali di ripresa lasciano ben sperare.