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Le antiche origini del teatro San Carlo voluto dai Borbone

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teatro_san_carlo_di_napoli_dallaltoIl San Carlo è il più antico teatro operante in Europa. Costruito nel 1737 quarantuno anni prima della Scala e cinquantuno prima della Fenice. Né l’incendio del 1816, né la seconda guerra mondiale riuscirono ad interromperne l’attività. Fu eretto per volontà di Carlo di Borbone e inaugurato il 4 novembre 1737, giorno onomastico del Sovrano. Divenne famoso per la grandiosità, la magnificenza dell’architettura, le decorazioni in oro. Gli addobbi sontuosi erano in azzurro all’origine, poiché era il colore ufficiale della Casa Borbonica delle Due Sicilie. I velluti di questa tinta furono poi sostituiti dopo l’unità d’Italia, con il rosso ed allo stemma del sottarco fu sovrapposto quello sabaudo. Il teatro sorge nella parte inferiore del Palazzo Reale, con il quale è collegato tramite una porta che permetteva al Re al tempo di accedere senza scendere in strada.

La prima opera in scena fu Achille in Sciro il 4 novembre del 1737. Il 12 dicembre del 1816 un incendio lo distrusse completamente. C’è sempre un incendio nelle storie degli antichi teatri. Re Ferdinando I di Borbone sei giorni dopo ne riordinò l’immediata ricostruzione, dandone il compito all’architetto Niccolini. Una caratteristica fondamentale del teatro è l’acustica perfetta, dovuta a piccoli accorgimenti architettonici come il sollevamento del soffitto. Niccolini ebbe la brillante idea di inserire un velario per creare una camera acustica, come un grande tamburo sopra la platea. Anche gli elementi decorativi all’interno del teatro, la serie di increspature e i materiali utilizzati riuscirono a rendere l’acustica del San Carlo davvero unica.  L’apparato decorativo della Sala venne commissionato a Camillo Guerra e Gennaro Maldarelli ai quali si deve il trionfo di puttini e elementi di ispirazione classica in oro. Altra curiosità del San Carlo sono gli specchi nelle pareti laterali dei palchi, inclinati in modo tale da riflettere il palco reale. Queste installazioni erano dovute ad una regola: ogni spettatore non poteva applaudire, né chiedere un bis prima del re. Stendhal la sera della sua seconda inaugurazione: ” … Non c’è nulla in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la più pallida idea. Gli occhi sono abbagliati, l’anima rapita …”.