L’istallazione dell’antenna telefonica in via Duca d’Aosta 63 di Casoria è soltanto l’ultima, in ordine di tempo, di una serie di ripetitori disposti un po’ ovunque tra i comuni di Afragola e Casoria, alcuni dei quali posti ad una distanza veramente esigua. Un esempio, sono quelli proliferati come funghi, già da tempo, in prossimità della Strada Statale Sannitica nelle immediate vicinanze di un centro commerciale dove se ne possono contare vari, posti veramente ad intervalli irrisori. Già qualche anno fa, gli abitanti della zona mostrarono il loro disappunto in merito, mettendo in atto numerose proteste tendenti a porre l’accento sui numerosi effetti negativi per la salute umana che un’esposizione eccessiva alle radiazioni elettromagnetiche poteva causare. Di certo, infatti, al giorno d’oggi, non esiste alcuno studio che possa escludere in toto le conseguenze altamente negative in cui si po’ incorrere quando si è sottoposti in modo continuo ed oltre determinati limiti a questo tipo di onde. C’è da chiedersi tuttavia, come in un paese del calibro dell’Italia, ove vige una Costituzione in cui viene tutelato all’art. 32 il diritto alla salute (anche in forma preventiva), si possa consentire che un soggetto metta in serio pericolo la salute dei suoi vicini senza neanche informarli e godendo, tra l’altro, di una posizione privilegiata rispetto ai suoi prossimi. Infatti, è provato che le onde in questione si propagano per così dire “ad ombrello”, per cui l’abitazione immediatamente sottostante l’antenna che le emette, riceve un numero di radiazioni limitato rispetto a quelle vicine. Ecco quindi, che viene a verificarsi, tra l’altro, un duplice vantaggio unicamente per il proprietario dell’immobile ove è posto il ripetitore, dato che da un lato rimane indenne o quasi dalle radiazioni e dall’altro beneficia dei proventi di un contratto di fitto con il Gestore Telefonico a cui ha concesso la disponibilità della parte di tetto ove sorge l’antenna di telefonia e ciò tutto a discapito degli ignari vicini, costretti a subirsi unicamente gli effetti negativi che possono verificarsi a lungo andare.
Gli abitanti delle zone interessate, seriamente preoccupati per la propria salute ma soprattutto per quella dei propri figli, annunciano una raccolta di firme al fine di arginare questo fenomeno dilagante e chiedono maggior chiarezza innanzitutto per quanto riguarda l’analisi di impatto ambientale delle radiazioni elettromagnetiche.
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