La Regio Nilensis: come gli egiziani hanno influenzato la cultura campana

niloLa Regione del Nilo, Via Nilo, Seggio del Nilo…dove ci troviamo? Siamo lungo il Decumano Inferiore nel cuore del centro storico di Napoli. Sin dagli albori Neapolis è stata una città multietnica e multiculturale. Essa infatti ha sempre destato l’interesse dei colonizzatori per la sua favorevole posizione geofisica e geoclimatica. Ciò ha permesso che più culture entrassero in contatto e dessero frutto a combinazioni di stili di vita, abitudini e tradizioni. Il “Corpo di Napoli”, la statua che si trova lungo Spaccanapoli è il segno dell’arrivo degli Alessandrini d’Egitto a Napoli intorno al II secolo a.C. Essa è stata da poco restaurata e riconsegnata ai cittadini con la testa della sfinge, testa che fu trafugata e ritrovata a Vienna dal nucleo speciale della tutela del patrimonio dei Carabinieri. Ha quindi un enorme valore socioculturale e artistico e rappresenta un simbolo dell’unione, della fratellanza e dell’incontro. La cultura egiziana ha fortemente influenzato quella campana sia dal punto di vista somatico e mentale donandole apertura intellettiva e intraprendenza commerciale ma anche arricchendola di nuove culti e tradizioni. Il culto della dea Iside è stato infatti uno del culti misterici più diffusi nella città campane. Iside, la grande madre, arrivò come culto prima a Pozzuoli, poi a Napoli, nei territori vesuviani e nel beneventano. Basta nominare due semplici esempi: il tempio di Iside negli scavi archeologici di Pompei, o la sala del Museo del Sannio dedicata alla signora del Sannio e da cui, secondo alcuni studi, deriverebbe la leggenda delle Janare facendo così di Benevento la città delle streghe. Il culto di Iside terminò con l’avvento del cristianesimo anche se i tratti iconografici della dea sono stati trasportati e riletti in chiave cristiana. Se si paragona infatti la figura di Iside e quella della Vergine Maria, si ritrovano in entrambi casi figure di madri misericordiose rappresentate con un bambino in braccio (nel caso di Iside è Horus, in quello di Maria è Gesù Cristo). Spesso inoltre sotto chiese dedicate alla Vergine sono stati ritrovati resti di templi dedicati ad Iside.

Al di là della supposizioni, che possano essere vere o false, la riflessione su cui bisognerebbe soffermarsi è la seguente: le città del mondo intero sono il risultato di scambi culturali avvenuti migliaia di anni fa e quindi perché questo fattore non può diventare d’aiuto per superare le barriere di discriminazione sociale che attanagliano il mondo d’oggi?


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