La figura del rifugiato politico in “Stanotte guardiamo le stelle” di Alì Ehsani

“In treno, di ritorno da Milano, ho avuto il piacere di incontrare Alì, un dolcissimo ragazzo di origine afgana, rifugiato politico in Italia, scrittore, che mi ha raccontato la sua storia, scatenando in me l’irrefrenabile voglia di farla conoscere a molti”.

Così potrebbe iniziare il racconto di Luca Femiano, un ragazzo dalla sensibilità rara che ha colto subito la grandezza della persona di Alì Ehsani – l’amico incontrato in treno –  tanto da volere che tanti ‘fortunati’ come lui la conoscessero.

Difatti, lo scorso 6 Maggio, presso l’Auditorium dell’Istituto Comprensivo Nicola Romeo di Sant’Antimo, si è tenuto un “incontro con il libro” : Stanotte guardiamo le stelle, proprio di Alì Ehsani, il ragazzo del treno.

Ebbene sì, il racconto di Luca ha già preso forma.

“Stanotte guardando le stelle è un’opera autobiografica, che narra il viaggio “verso la vita”( durato cinque anni) di un bambino afgano, Alì. Un giorno di ritorno da scuola il piccolo di soli sette anni trova la sua casa distrutta e i suoi genitori morti. Insieme al fratello si mette in cammino verso il Pakistan. La vita da clandestino non è cosa semplice, si vive di nascosto e non si ha la possibilità di studiare. Per tentare di migliorare le proprie condizioni i due bambini si dirigono verso l’Iran, ove vi restano tre anni. Anche qui nulla cambia, tanto che, una notte, il fratello di Alì decide di imbarcarsi su un gommone per andare in Grecia a cercar fortuna, con la promessa di tornare a prenderlo. Non è mai più tornato. La speranza di una vita migliore sembra ormai persa, fino a quando Alì non decide di tentare l’impossibile per rifugiarsi in Italia. Rischiando la vita, fallendo più volte, dopo le ennesime quindici ore trascorse sotto un camion, finalmente ci riesce”.

Alì Ehsani è oggi un rifugiato italiano, vive a Roma, è laureato in giurisprudenza, è uno scrittore ed insegna.

Il suo libro è un messaggio di speranza per tutti ed è allo stesso tempo un inno alla vita. Non bisogna mai perdere la voglia di farcela, lui è l’esempio di chi ha vinto anche quando il destino sembrava remargli contro.

Ama l’Italia che gli ha regalato ciò che lui più desiderava: la cultura.

“Noi siamo come uccelli, dobbiamo volare”, così scrive e così ha ripetuto alla sua platea, ovvero ai ragazzi di scuola elementare e media. L’unico modo per sentirsi liberi è volare e la possibilità di spiccare il volo ce la dà il sapere.

Quest’incontro con il libro è stato un evento di un grande spessore culturale, ma soprattutto morale. Chiunque uscito da quella sala si è soffermato a riflettere su uno dei problemi che più gravano sulla società: l’immigrazione e il razzismo legato ad essa. Forse tutti dovremmo giungere alla consapevolezza che le persone non sono mai un peso, ma una risorsa.

Un ringraziamento speciale per la possibilità di conoscere la storia di Alì – concessa ai presenti, e magari a chi leggerà queste riga – va al preside dell’istituto Domenico Esposito e ai docenti-curatori del progetto “E…venti di legalità”, tra i quali va una menzione particolare al maestro-musicista Maurizio Zammartino che ha preparato un video in merito toccante e soprattutto ha allietato il pubblico con momenti musicali , suonando insieme ai giovanissimi chitarristi Luca Femiano ( colui che ci ha “presentato” Alì) e Pasquale Cesaro e accompagnando il coro della scuola.


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