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La consigliera Vignati bannata dal gruppo “Sei di Casoria se…”, ecco come ha replicato attraverso i social

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La consigliera del Movimento Cinquestelle Elena Vignati è stata di recente bannata dal gruppo facebook “Sei di Casoria se…”.

La pentastellata, in un post, esprime il profondo rammarico per questa scelta che l’ha bloccata nell’espressione libera delle proprie idee, come cittadina in primis, e come rappresentante delle istituzioni in secundis.

Ecco come si è espressa attraverso i social:”Purtroppo sono stata rimossa dal gruppo Sei di Casoria se , quello non libero … ed ora ne ho conferma . Su quel gruppo è stato postato dal nipote delle due vittime di incidenti con  camion in retromarcia , accaduti recentemente a Casoria, un post straziante, una richiesta di aiuto e vicinanza rivolto alle istituzioni tutte che hanno il compito di assicurare il benessere dei cittadini. – e aggiunge – È straordinario avere a che fare con l’incongruenza delle persone , le mette proprio a nudo , svelando il loro vero volto e le loro reali intenzioni .Se viene scritto un post da un cittadino con l’intento di denunciare qualcosa che non va e dargli così la massima divulgazione su un qualsiasi gruppo fb  , è nell’interesse di tutti che in primis i rappresentanti istituzionali leggano e si adoperino e poi la stampa i media , e gli altri cittadini che potrebbero avere lo stesso problema o pensarla alla stessa maniera . Purtroppo invece ci troviamo di fronte a persone che ritenendo un gruppo fb di loro proprietà , inclusi i post , bannano una cittadina prima e poi una rappresentante delle istituzioni perché non posta sul gruppo , legge e divulga o porta avanti magari le battaglie dei cittadini con modalità diverse …. istituzionali  . I post e le denunce dei cittadini nei vari gruppi , sono di proprietà di chi li scrive , non certo di chi fonda un gruppo fb . Inoltre proprio perché bloccata Dagli amministratori , alcuni cittadini mi segnalano in pvti post che non posso vedere e quindi provvedono ad inviarmi il loro copincolla in pvt in maniera del tutto autonoma. Chi si è macchiato di questa ingiustizia , deve sapere che l’omertà non serve a Casoria ed è paradossale che siano le stesse persone che mi / ci accusano di utilizzare bandiere politiche per portare avanti battaglie utili alla città tutta , quando addirittura vorrebbero appropriarsi delle legittime segnalazioni dei cittadini in difficoltà . Vergogna !!!”