Inno alla carità, l’opera ispirata a Padre Ludovico scritta dal sacerdote Giuseppe Borghi

SAN LUDOVICO A 38 ANNI fonte www.ilcorrieredelmezzogiorno.it
PH. Corriere del Mezzogiono

(Giusto) San Ludovico da Casoria oltre ad essere un erudito in tutti i sensi, amava tantissimo la musica. Tant’è che oltre ai periodici da lui fondati: La Carità e L’Orfanello, né volle fondare un altro di carattere ed argomentazione esclusivamente musicale. Era Un mensile che per l’appunto si chiamava: Novità musicali: canti del padre Ludovico da Casoria, che toccava temi cari al grande francescano casoriano. il quale era in stretto contatto con i due musicisti napoletani F. Parisi e F. Taglioni e considerava la musica centrale nei suoi metodi educativi. Ed il musicista Filippo Parisi torna protagonista in un’opera ispirata dal “fraticello d’oro” della nostra città.  Un vero e proprio inno alla Carità, vera passione ed ossessione di Padre Ludovico che la praticò e la predicò percorrendo l’intero secolo diciannovesimo da vero protagonista: lui, con il suo umile saio ed i suoi sandali consumati coinvolse con il suo incommensurabile carisma Re, Regine, Papi, Nobili, gente di ogni estrazione sociale in un’inesauribile corsa alla salvezza ed alla redenzione dei reietti della società dell’epoca. L’opera musicale ispirata dal Padre Ludovico fu scritta dal sacerdote letterato Giuseppe Borghi. Ma chi era Borghi?   Giuseppe Borghi nato a Bibbiena, il  4 maggio 1790 –  morto a Roma, 1847 è stato un letterato e sacerdote italiano. Fu grande conoscitore della prosa di Dante e traduttore apprezzato dal greco di Pindaro. Di questo autore pubblicò dapprima una traduzione delle Itsmiche, quindi delle Odi. Nel 1831 pubblicò una raccolta di ventuno inni, a sfondo religioso, che gli diede una discreta notorietà. Gli inni si rifanno vagamente alla lirica religiosa del Manzoni, con il quale sembra fosse in contatto, quando lo stesso andava a “risciacquare i panni in Arno. Uno di questi Inni è per l’appunto la Carità, ispirata dal Padre Ludovico con il quale Borghi ebbe rapporti di amicizia e di vicinanza. Lo stesso dicasi con il musicista Parisi che musicò l’opera. L’opera fu eseguita da una grande orchestra il 17 febbraio del 1856 nel Real Museo Mineralogico  alla Regia Università di Napoli sotto gli auspici di Luigi di Borbone Conte dell’Aquila. Un ulteriore testimonianza della grandezza infinita di Padre Ludovico la cui storia, le cui gesta, i tanti miracoli attendono ancora una riscrittura più accurata che non potrà mai essere definitiva attesa l’immensità della figura storica del gigante della Carità!

 

 

 


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