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Incontriamo Michele Miniello, presidente dell’associazione “Cremano Giovani”

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11075133_10205197993543836_1101433391_nNasce alle falde del Vesuvio, l’associazione “Cremano Giovani”, tra gli antichi vicoli della suggestiva San Giorgio a Cremano. Volta alla valorizzazione delle espressioni artistiche dei giovani del territorio, essa cresce nelle storiche sale di “Villa Bruno”, da sempre centro culturale della città. Cremano Giovani è a mio avviso la prova evidente che i giovani non sempre sono quei “bamboccioni”, “mammoni”, o “choosy”, che la politica Italiana dipinge. Ci sono giovani attivi, con grandi sogni e, soprattutto, tanta voglia di realizzarli. Giovani che vogliono crescere, fare, imparare, migliorarsi. Di Cremano Giovani, questa bella realtà Sangiorgese, ne discutiamo oggi con Michele Miniello, attuale presidente dell’associazione:

Quando e ad opera di chi nasce l’associazione Cremano Giovani.
Cremano Giovani nasce nel 2013, quando il consiglio direttivo di allora decise di dare forma giuridica ad un fenomeno di aggregazione spontanea di giovani del territorio. La nascita dell’associazione costituisce, infatti, una tappa fondamentale del cammino intrapreso già due anni prima, nel 2011, quando un gruppo informale di giovani curò la prima edizione di quello che venne denominato “Cremano Art Festival”, co-ideato da Antonio D’Alessandro e Vania Costa, il vecchio presidente e l’attuale vicepresidente di Cremano Giovani.

A chi si rivolge l’associazione e quali scopi si prefigge?
Cremano Giovani riesce a rivolgersi con il passar del tempo, ad un pubblico sempre più “trasversale”, mi spiego, ad origine l’associazione curava solo ed esclusivamente il Cremano Giovani Festival, dedicato prettamente ai giovani artisti della provincia di Napoli; ad oggi, non solo il bacino d’utenza per quell’evento si è allargato, riuscendo a coinvolgere giovani provenienti da tutta la Campania, ma iniziamo ad abbracciare anche altre fasce di soggetti afferenti. Il Cineforum “Nun Stutate o Ffuoco” e il concerto gratuito di musica classica dell’orchestra sinfonica “Sirio”, che si è tenuto il 21 Marzo in Villa Bruno, sono esempi tangibili di come ci si può rivolgere ai giovani promuovendo, non solo la valorizzazione dei talenti emergenti presenti sul territorio, ma anche l’aggregazione sociale in generale.

Quali sono le iniziative sino ad ora attuate e quali quelle che avete in programma?
Numerose sono state le iniziative fin ora promosse: cito ancora una volta il Cremano Giovani Festival, che è un po’ il nostro fiore all’occhiello, ma al quale tutto l’anno affianchiamo un’opera costante di promozione di attività socio-culturali a favore del territorio. Presentazioni di opere letterarie, organizzazione di mostre e concerti, sono solo alcune delle continue iniziative in calendario.
Al momento per le iniziative in corso d’opera ho già citato il cineforum (ogni mercoledì alle 20.30 presso la biblioteca di Villa Bruno); pongo l’accento a questo punto sull’importanza della rete associativa; la cooperazione con altre realtà del territorio e’ imprescindibile per attivare un concreto scambio di informazioni, idee ed energie, ed innestare un circolo virtuoso tale da sopperire alla cecità che a volte colpisce le istituzioni nei confronti dei giovani e dell’associazionismo in generale.

In un contesto storico di diffuso disinteresse giovanile che si concretizza nella mancanza di partecipazione, non solo fisica, ma anche emotiva, quale mezzi utilizzate per interessare ed attrarre i ragazzi.
Cerchiamo di avvicinarci ai giovani attraverso la programmazione di attività quanto più possibile coinvolgenti. E’ in cantiere, ad esempio, la realizzazione della seconda stagione di “18&sto” una web series che vede coinvolti come operatori giovani tutti under 30.
D’altro canto ogni giorno, non lo nascondo, ci si palesa davanti il muro dell’indolenza e dell’ignavia di tanti giovani, spesso indifferenti per semplice pigrizia, o perché avulsi completamente dalla partecipazione attiva alla vita cittadina; questa squallida barriera di certo non ci affligge, anzi, siamo certi di scardinarla col tempo e con la convinzione che insieme, grazie all’apporto delle energie e delle competenze di ognuno, si possa vincere il disinteresse e fare breccia nella coscienza collettiva innestando un seme di partecipazione attiva che ci auspichiamo possa germogliare e fiorire in una comunità unita e pronta a difendere, tutelare e promuovere il territorio nella quale è inserita, nel quale vive il suo quotidiano.