Va in scena, fino al 15 Marzo, lo spettacolo Dignità autonome di prostituzione del regista Luciano Melchionna. Il teatro Bellini di Napoli in questi giorni diventa la casa chiusa dell’arte. Con il biglietto d’ingresso lo spettatore riceve dei dollari per pagare le performance degli attori. Nessun posto assegnato, si arriva in platea accompagnati da personaggi in vestaglia e si contratta sul palco il prezzo di un monologo ispirato al teatro contemporaneo. Il format di Betta Cianchini e Luciano Melchionna supera i classici spazi teatrali, il palco è il marciapiede delle prostitute. Gli attori sfilano per adescare i clienti e li conducono nei camerini, sulle scale, nelle birrerie del centro. Uno spettacolo itinerante che ha collezionato prestigiosi premi: Golden Graal per l’idea e per la regia, Premio per la miglior attrice, Premio ETI Olimpici del Teatro come miglior spettacolo di innovazione. Nel cast ricchissimo si esibiscono: Clio Evans (Wanda), Antonella Elia (la strega swing), Alessandro Lui (il Settimo), Camillo Marcello Ciorciaro (la trans). La rappresentazione restituisce all’arte tutta la dignità spesso rubata. All’uscita dal teatro sentirete una punta di indignazione nel cuore. L’arte che si inchina al denaro. È la cultura che, come la nobildonna di un tempo, si prostra e si svende. Siamo alla lotta per la sopravvivenza e questa lotta, pudicamente chiamata occupazione, passa per la cultura.