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Il Mondo che vorrei……

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Foto: Antonella De Santis

L’editoriale di Natale

E’ Natale! Una delle festività più belle dell’anno. Certo è legata alla tradizione cristiana, ma tutti, anche i non credenti, si immergono in questa magica atmosfera che circonda le festività natalizie. Ma c’è l’altra faccia della medaglia che non possiamo ignorare. Il grande villaggio globale che è diventato il nostro pianeta ci proietta immagini tutt’altro che natalizie. L’eterna guerra siriana. Un mattatoio di uomini, donne e bambini inghiottiti in un vortice di orrori e barbarie senza fine. I terroristi della porta accanto, i cosiddetti lupi solitari che usano, l’ultima tecnica del terrore, Tir per falcidiare folle inermi che hanno solo il torto di trovarsi nel posto giusto nel momento in cui l’odio arma la mano di persone che non hanno più nulla di umano, tranne il volto! E poi la tristezza di dover piangere l’ennesima perdita di una ragazza italiana, dopo quella di Nizza.  Fabrizia Di Lorenzo. I figli della generazione perduta, che trovano lavoro fuori dalle italiche sponde. Il futuro dei giovani è sempre più distante dall’Italia. Terra avara di occasioni per i nostri ragazzi, se non quelli offerti dai voucher! Qualcuno, con una battuta, in verità amara ha detto che l’Italia è una repubblica fondata sui voucher. Altro che posti di lavoro a tempo indeterminato. Di fronte a questo dramma di una generazione di giovani che migra all’estero per trovare un lavoro, le parole pronunciate da un Ministro della Repubblica dei voucher, tal Poletti, appaiono oggi, dopo l’attentato di Berlino, davvero sinistre e fuori luogo. Non bastano le scuse. Il linguaggio della politica è sempre più violento ed aggressivo. Lontano anni luce dai toni istituzionali che si addicono a chi rappresenta le Istituzioni da quelle locali (Comuni) a quelli regionali e nazionali. Si fa a gara a chi la spara più grossa non per contrastare le tesi politiche degli avversari, ma bensì per demolire la persona con offese, e contumelie. I social poi, si sono trasformati in gironi infernali, dove i dannati della tastiera sfogano la propria rabbia e spesso le proprie frustrazioni vomitando bile in particolare sui politici che ormai hanno tutti, ma proprio tutti la pagina personale con il rischio concreto di avere tra i contatti, amici e sostenitori, ma anche maniaci dell’insulto. Questo è il clima reale che fa capolino dalla coltre buonista dell’atmosfera natalizia. Il dramma di Almaviva rimandato a marzo solo per la Campania. Salvi, per il momento, i posti di lavoro di altre legioni di giovanissimi ragazzi che per stipendi da fame lavorano nei call center. Una delle banche più antiche del mondo il Monte dei Paschi di Siena, sull’orlo del fallimento. Ci pensa lo Stato salva banche! E quindi a breve, la banca senese, diventerà Il Monte dei Paschi d’Italia. Guardi l’albero di Natale, il presepe con il Bambino di Betlemme. Ma come si fa a non pensare al dramma che si taglia a fette di un’umanità dolente e senz’alternativa che invade le nostre case dai televisori, dai social, e che incontri per strada ad ogni angolo. La povertà nascosta che vedi dalle file alla mensa della Caritas. Dopo le 20 di sera tutte le stazioni ferroviarie si spopolano di viaggiatori con i trolley e si popolano di una corte dei miracoli che manco Victor Hugo avrebbe mai potuto descrivere. Il suo celeberrimo libro: i miserabili, appare sorpassato dalla povertà e dalla miseria senza fine di chi pesca nei bidoni dell’immondizia per trovare qualcosa da mangiare. Molti sono anziani con pensioni da fame che incontriamo nelle nostre strade.  Anime in pena, alla disperata ricerca di soldi per mettere insieme il pranzo con la cena. Rispetto all’Italia reale che soffre provando a sopravvivere, il grande circo Barnum della politica appare in tutta la sua inadeguatezza. Una politica che corre, impegna e sfinisce il Paese in un referendum per cambiare una costituzione nata dalle ceneri della seconda guerra mondiale che forse meritava di essere attuata davvero piuttosto che di essere cambiata! La risposta popolare è stata devastante per l’ex Premier Renzi. Il voto chiaramente politico ha battuto ogni pronostico. Percentuali bulgare dal chiaro significato. La gente è stanca e delusa dalle politiche governative che non hanno risolto i problemi che agitano le vite dei cittadini. Il lavoro, la nuova povertà di anziani e giovani. Il futuro incerto, la criminalità che atterrisce le nostre città, l’ondata migratoria senza precedenti, un vero esodo biblico gestito in maniera irrazionale, sicché si trasforma in nuove paure per i cittadini. E poi le inchieste della magistratura che iniziano a lambire i Palazzi Romani. Da Napoli, dalla Procura della Repubblica parte un’inchiesta senza precedenti, quella relativa agli appalti della società Romeo – gestioni, che arriva alla Consip (la centrale degli acquisti di beni e servizi dell’intera Pubblica Amministrazione), presieduta dal casoriano Luigi Ferrara, ai vertici dell’Arma dei carabinieri, fino a Palazzo Chigi. Senza dimenticare le vicende di Roma Capitale e quelle di Milano. Siamo alle soglie di una nuova tangentopoli?  Staremo a vedere. E Casoria? Già, la nobile Terra di Casoria con i suoi santi in primis il principe immortale della carità sfrenata. San Ludovico da Casoria: il san Francesco dell’Ottocento. Che dire: Nihil sub sole novum: niente di nuovo sotto il sole. Cambiano le Giunte, cambiano i sindaci, ma la qualità della vita in città è sempre tra le più basse dell’intera Area a Nordi di Napoli. Difficile spostarsi in città, strade invase da auto e moto. Traffico infernale, ingovernabile ma anche ingovernato. Meccanici, pescivendoli e bar padroni assoluti dei marciapiedi dalle prime ore del mattino e fino a tarda sera. L’autentico assedio della criminalità organizzata e sciolta ai cittadini inermi, che ormai non fa nemmeno più notizia. Così come le strade sporche che rappresentano come dire: una componente essenziale (ahinoi) del panorama cittadino. Le meritevoli ordinanze sindacali contro la prostituzione fin dentro le mura cittadine, e gli spari di fuochi di artificio altra illegalità legalizzata da anni nelle nostra città, rimangono come le grida manzoniane: solo fogli di carta. Le prostitute di colore continuano ad esercitare il meretricio per strada, le esplosioni di fuochi di artificio non autorizzato continuano a disturbare la cittadinanza ed a inquinare l’ambiente e le strade. Insomma una città che non riesce ad avere una normale amministrazione dell’ordinario, figuriamoci poi a dover -ed anche questo è un compito della politica- programmare sviluppo ed occupazione con l’utilizzo delle aree dismesse cittadine. Buon Natale di cuore alla nostra città, ai nostri lettori. Buon Natale alla nostra redazione. Buon Natale al Sindaco Pasquale Fuccio ed alla sua compagine di governo della città. Noi, facciamo il tifo per Casoria, e per il Casoria calcio. Quindi ci auguriamo e gli auguriamo di fare bene e di fare il bene della città. Questa Testata rispetta le istituzioni, ritenendolo un dovere di tutti i cittadini. Gli articoli ed i post pubblicati sulla pagina social del Giornale sono controllati, ed ogni parola viene soppesata. Non tolleriamo insulti a chi rappresenta la città. Critiche sì, ma senza oltrepassare i limiti della decenza. Quindi ci aspettiamo altrettanto rispetto. Lasciarsi andare a commenti che vanno ben oltre le note dello spartito istituzionale da parte di chi rappresenta le istituzioni, nel corso di una manifestazione pubblica, nei riguardi un Giornale che riferisce e rappresenta solo i fatti! in verità, offende più chi pronuncia dette incommentabili espressioni, che chi le subisce. Un ricordo affettuoso alla memoria dei due operai di Casoria Ambiente di recente morti lavorando! Ed un abbraccio di solidarietà alle famiglie. Sperando che si accerti la verità dei fatti, in quanto è da ritenersi inaccettabile morire di lavoro e per il lavoro. Buon Natale ai Parroci della nostra città. Conoscono più loro che l’Istituzione comunale i problemi dei cittadini. E solo con le opere di carità fanno più loro per chi soffre di tanti drammi, che tutta la politica di questa città. Il mondo che vorrei e che vorremo non è quello che viviamo. La città in cui siamo nati non è quella che ci fa stare bene. Ma ci piace esprimere un desiderio ed un augurio ai politici della nostra Casoria che forse è comune a tanti cittadini che ancora credono nel primato della politica che scalda il cuore alla gente. Lo facciamo con le parole di un grande del passato. Eccole: ho sentito la vita politica come un dovere e il dovere dice speranza. Don Luigi Sturzo.