Dott. Damiano, il Partito Democratico è “rinato” a Sant’Antimo da pochi mesi e lei ne è il segretario. Ci può dire che azioni state mettendo in campo?
L’ultimo Congresso cittadino del PD a Sant’Antimo ha dato un nuovo volto a questo Partito che negli anni ha pagato lo scotto di scelte errate. Il nuovo gruppo dirigente è formato da Professionisti, Giovani, Persone con esperienza di partito ed anziani. Il principio fondamentale su cui abbiamo intrapreso questo percorso è il lavoro. Non può bastare un Partito che si costituisce o si raggruppa solo a tre mesi dalle elezioni, alla base di tutto ci deve essere un Progetto e tanta tanta voglia di fare. In campo quindi il PD sta mettendo proprio questo il dinamismo delle azioni politiche e soprattutto la voglia di stare in mezzo alla gente, laddove si riesce a percepire meglio i reali bisogni dei cittadini.
Ultimamente Sant’Antimo sta vivendo un enorme disagio per via dell’elevata tassazione della Tari. I cittadini per la prima volta, dopo anni, sono scesi in piazza per far sentire la loro voce e ad ogni manifestazione lei è stato presente. Qual è la sua posizione in merito e quella del partito?
Su questo argomento si potrebbe parlare per ore ed arrivare a conclusioni sempre uguali. La questione TARI disegna in maniera chiara e netta l’Amministrazione Santantimese. Tutto errato, dal contratto milionario stipulato con la CITE, fuori da ogni logica di mercato, all’attuazione di un regolamento dove non si evince alcuna forma di esenzione o riduzione per i cittadini disoccupati, cassintegrati, monoreddito con pensione minima, anziani con età superiore ai 75 anni.
Su questo argomento si sono “dati i numeri” , il dato reale è che Sant’Antimo ha la TARI tra le più alte d’Italia e che l’Amministrazione solo dopo il movimento spontaneo dei cittadini è riuscita a dare un contentino con agevolazioni sull’aumento ricevuto che sfiorano il ridicolo. La mia posizione e quella del PD è chiara sull’argomento: un’Amministrazione a cui manca un vero “progetto politico” non è degna di amministrare questo Paese e deve prendere atto del fallimento completo, rassegnando le proprie dimissioni.
Si parla sempre di Opposizione Costruttiva, di “ALTERNATIVA”. I santantimesi lamentano strade dissestate, una bomba ecologica in via Mercalli, un’eccessiva cementificazione a discapito del verde. Concretamente in cosa consisterebbe questa alternativa?
L’ALTERNATIVA è facile da disegnare, basta fare tutto l’opposto di ciò che è stato fatto sino ad ora. IMU con le aliquote più alte, TASI ai massimi e senza alcuna detrazione, e tutte le altre forme di entrata del Comune dovrebbero garantire ai cittadini un minimo di servizi fruibili, invece, ci troviamo di fronte ad un Paese altamente degradato. Il Paese può cambiare solo se Governato, serve un cambio di rotta su tutti gli argomenti che lei accennava, basta studiarsi la cosa ed avere voglia di risolverla, al momento tutto questo non c’è.
Negli ultimi consigli comunali è emerso tra le varie motivazioni che hanno portato all’altissima tassazione, in ogni sua forma, il problema dell’evasione, soprattutto da parte degli immigrati. Addirittura si parla di un’ipotetica costruzione di un centro immigrati. Crede che ciò possa giovare al territorio?
Guardi il tema evasione è un tema nazionale importante e fondamentale, dietro cui però non ci si può nascondere. A Sant’Antimo manca tutto e quindi tutto ciò che è tassazione non può che essere visto come un sopruso. Poi è certo che alla base di tutto debba esserci una regolamentazione degli immigrati attraverso un censimento e sulle definizione di regole che devono essere rispettare da parte loro, essendo parte integrante di questo Paese.
Lo scorso 2 Dicembre, il PD, presso il proprio circolo, ha organizzato un incontro con tutte le forze di opposizione consiliare ed extra consiliare e la cittadinanza attiva. Cosa è uscito fuori da quell’incontro? Già circolano nomi dei prossimi candidati a sindaco del centro sinistra?
Un incontro bellissimo e costruttivo, mi creda, diverse personalità hanno espresso le loro idee per creare veramente qualcosa di nuovo. La parola che più è emersa è CULTURA. Noi abbiamo il dovere di creare tutta una serie di eventi politici e non, per far sì che la gente si riavvicini alla politica ma soprattutto al senso civico che deve essere in ognuno di noi. Ovviamente, il discorso è ben complesso e per ottenere risultati c’è bisogno di un enorme lavoro da fare.
Per quanto riguardano i nomi… mi creda saremmo folli a “perdere tempo” nella ricerca di un nome. Personalmente credo che le persone coinvolte in questo progetto sanno bene che quello del nome è l’ultimo dei problemi, ma le stesse sono anche a conoscenza che in questo gruppo ci sono tante personalità che potrebbero rappresentare con umiltà, autorevolezza e prestigio questo Progetto. Non facciamo la corsa dietro ai voti, noi cerchiamo il consenso ed il consenso si crea solo con il lavoro e stando tra la gente.