Dopo l’annuncio roboante post-vacanze di Renzi e a 15 giorni dall’approvazione in Consiglio dei Ministri, il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha firmato il decreto c.d. “Sblocca Italia” che è stato poi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Il decreto in questione contiene un insieme di norme con l’obiettivo di rilanciare in maniera decisiva l’economia ed in particolare le infrastrutture bloccate da diverso tempo. Sono previsti, inoltre, fondi consistenti per chi in breve tempo volesse avviare cantieri. Complessivamente sono 3,9 i miliardi di euro stanziati con questo decreto. In particolare il 47% di questi 3,9 miliardi per le infrastrutture andrà a strade e autostrade, il 25% alle ferrovie e l’11% alla rete ordinaria. Sono previsti, in aggiunta, 345 milioni per le metropolitane di Roma, Napoli e la tramvia di Firenze, 134 milioni alle opere idriche, 90 milioni per i due aeroporti di Firenze e Salerno e, infine, 500 milioni per le opere dei Comuni. Il governo, quindi, ha le idee chiare su quali opere beneficiare, tanto da aver già diffuso la lista dettagliata all’interno della relazione tecnica del decreto legge. Tuttavia, non sono indicate le cifre assegnate opera per opera, ma si procederà con decreti del Ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Per quanto riguarda la Campania, ed in particolare Napoli, un importante provvedimento è l’assegnazione ad una nuova società per azioni della riqualificazione urbana e della bonifica dell’area Bagnoli-Coroglio. Nel decreto è confermata, inoltre, la nomina di un commissario di governo che dovrà coordinare gli interventi infrastrutturali di interesse statale con quelli privati e che sarà nominato “sentito il Presidente della Regione” e di un soggetto attuatore che avrà il compito di realizzare il programma di risanamento dell’area e che sarà, invece, nominato con decreto governativo. In particolare, nel testo del decreto si legge che questa seconda figura avrà il ruolo di “stazione appaltante per l’affidamento dei lavori di bonifica ambientale e realizzazione delle opere infrastrutturali”. In particolare, il soggetto attuatore dovrà rilevare la proprietà delle aree e degli immobili attualmente in capo alla fallita società “Bagnolifutura” e dovrà costituire, per l’appunto, una nuova società per azioni. Prevista, inoltre, anche la partecipazione di soggetti privati. Difatti, il capitale azionario della nuova società “potrà essere aperto ad altri soggetti che conferiranno ulteriori aree e immobili limitrofi al comprensorio Bagnoli-Coroglio meritevoli di salvaguardia e riqualificazione”.
Tutto ciò, però, a conferma delle preoccupazioni espresse negli ultimi tempi dal sindaco di Napoli de Magistris. Il commissariamento, infatti, sarà prerogativa del Governo e in parte del Presidente della Regione, esautorando di ogni potere la Giunta e il Consiglio Comunale di Napoli. Nonostante, però, il premier Matteo Renzi abbia cercato di rassicurare tutti, gli enti locali non sembrano avere più alcun potere in merito. Quale sarà il vero ruolo loro assegnato? Saranno realmente messi da parte in quello che è un progetto di sviluppo importante per tutta la Regione? In questo caso, potremo dare ragione a chi negli ultimi giorni ha parlato di “svolta autoritaria” dell’esecutivo? Oppure è da premiare la mano forte del governo nei confronti delle amministrazioni locali che, troppo spesso, hanno gestito male i fondi stanziati?