I campi flegrei ardenti di storia

campi flegrei (1)I Campi Flegrei, dal greco “flegraios”, ossia ardenti, sono un’enorme area vulcanica che si estende a nord di Napoli partendo dalla collina di Posillipo a Cuma comprendendo anche le isole di Ischia, Procida, Vivara e Nisida. La natura vulcanica ha conferito nei secoli all’intera zona paesaggi verdeggianti che hanno spinto ad occupare l’area sin dall’antichità i greci prima, i romani poi, interessati alla possibilità dello sviluppo dei commerci ma soprattutto ai benefici delle numerose sorgenti termali. Ancora oggi esistono strutture termali utilizzabili come le Terme di Agnano che offrono un patrimonio idrologico formato da 72 sorgenti e le Stufe di Nerone, vicino al lago Lucrino (vanno ricordati anche il lago d’Averno, il Fusaro e il Miseno), sul cui territorio al tempo dei romani esistevano le cosiddette Terme Silvane dedicate a Rea Silvia, madre di Romolo e Remo. Proseguendo verso nord, si arriva alla città di Pozzuoli, l’antica Puteoli, chiamata così per i maleodoranti vapori sulfurei. Fondata dai greci nel VI secolo a.C,  grazie ai romani divenne il più grande porto del Tirreno. Pozzuoli insieme a Baia, Bacoli e Miseno, rappresentano una delle aree archeologiche più affascinanti del mondo costellata di monumenti simbolo di una grandezza storica che tutt’oggi va rispettata e valorizzata. Basti ricordare il Rione Terra di Pozzuoli, il luogo di fondazione dove da poco è stata riaperta la cattedrale della città, chiusa da 50 anni a causa di un incendio, l’Oasi naturalistica di Monte Nuovo, simbolo della natura vulcanica del luogo ( si tratta di un cratere vulcanico, ora spento, che sorse in una notte del 1538 e che seppellì il villaggio di Tripergole), il Parco archeologico di Baia Sommersa, una città sprofondata a causa del bradisismo, ma che oggi ci restituisce una tipologia di area archeologica unica al mondo visitabile tramite un traghetto con fondale di vetro. Sono numerosissime le testimonianze di questo passato, infatti, molte sono conservate al Museo Archeologico dei Campi Flegrei all’interno del Castello Aragonese di Baia situato a strapiombo sul mare. Non da meno sono le cittadine di Bacoli e Miseno o Monte di Procida. Bacoli, situata tra Baia e Miseno, è costruita sulla città romana di Bauli. Dell’antica Bauli, si conservano il Sepolcro di Agrippina, le Cento Camerelle, ossia un grandioso impianto di cisterne a due piani del I secolo a.C e la Piscina Mirabile (collocata a ridosso di Bacoli e Miseno), un enorme serbatoio scavato nel tufo per rifornire la flotta imperiale collocata a Miseno, località oggi piena di localini per il divertimento dei giovani, ma un tempo luogo prediletto dai romani per gestire le proprie navi. Proseguendo sulla strada che conduce alla Piscina Mirabile, si può arrivare alla piccola ma storica spiaggia di Punta Pennata, detta dello “Schiacchetiello”, ove la mitologia vide l’approdo di Ulisse incantato dalla zona flegrea. All’uscita di Bacoli, la strada si arrampica su Monte di Procida, una delle aree più panoramiche dell’area flegrea. Da ogni punto si gode di tutta la maestosità del golfo di Pozzuoli, definito dall’antico poeta Orazio “ il più incantevole del mondo”.


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