Intervistato in esclusiva dalla redazione del Giornale di Casoria, il consigliere di opposizione Alessandro Graziuso ha risposto ad alcune domande sul futuro della nostra città. Ecco le sue parole.
Ciao Alessandro. Quartiere Castagna come Arpino: zone ormai tristemente dimenticate dal governo cittadino che concentra tutti gli sforzi sul centro città dimenticando le periferie. Come giudichi in quest’ottica il comportamento dell’Amministrazione Bene?
Personalmente non vedo sforzi sul centro città, ma solamente molta propaganda nel prendere meriti di opere progettate in passato. È vero però che le periferie sono totalmente abbandonate rispetto al centro città che almeno gode di alcuni servizi in modo maggiore. Quindi il mio giudizio sul comportamento in generale dell’amministrazione non può che essere negativo.
Il diserbo a Casoria è sempre più una parola tabù, soprattutto nella periferia, che vede crescere selvaggiamente le erbacce che mettono a repentaglio la sicurezza dei cittadini. Credi che così facendo potrebbero insorgere problematiche di tipo sanitario se il sindaco e la sua giunta non interverranno in tempo?
È evidente la cattiva gestione delle attività di diserbo, un compito che dovrebbe rientrare nell’ambito delle ordinarie attività di decoro e tutela del territorio. Basti osservare le ville comunali che sono ormai impraticabili a causa dell’erba alta. Non vi è dubbio che tale situazione potrebbe generare anche problemi di carattere sanitario in quanto spesso sotto l’erba cresciuta si nascondono rifiuti di ogni tipo oltre ad animali ed organismi parassiti che proliferano.
A Casoria le buche sono uno dei principali problemi all’ordine del giorno. Ultimamente nuove buche sono apparse nelle zone di via Achille Del Giudice e via Alcide De Gasperi, dove il nano stradale è sempre più sconnesso e disastrato. Secondo te a cosa è dovuto questo immobilismo dell’amministrazione che ha deciso di lavarsi le mani anche per quanto riguarda la manutenzione ordinaria della città?
Sicuramente il dissesto finanziario incide su questa situazione, ma non può essere un’attenuante che deresponsabilizza l’amministrazione. La soluzione non può essere tamponare le buche che si aprono quotidianamente, il che neanche avviene con costanza. È necessaria una seria programmazione degli interventi da mettere in campo che richiedono, data la situazione attuale, una certa urgenza. Programmazione, che purtroppo non riesco a percepire.
Che idea ti sei fatto di questo ennesimo azzeramento della giunta, che dal 2019 è stata protagonista di tre rimpasti. Credi che questa mancanza di continuità possa minare la credibilità della città e soprattutto di chi la amministra?
Quattro giunte in tre anni, dimostrano la completa assenza di una visione a lungo termine, che è un elemento fondamentale per il rilancio dell’azione politico-amministrativa della città. Il tutto porta poi ad una perdita di credibilità, accentuata nel caso di specie anche da scelte in disarmonia rispetto alla volontà popolare.Si pensi che vi sono in giunta candidati in liste a sostegno di sindaci che si sono presentati in antagonismo a Bene. Tali scelte, stanno portando i cittadini ad avere meno fiducia nelle istituzioni e ad allontanarsi sempre di più dalla politica.
Come dovrebbe approcciarsi il sindaco a questi ultimi due anni di mandato? Qual è la tua ricetta per risollevare le sorti della città che da tempo versa in condizioni di coma irreversibile?
Non ho una “ricetta” per risollevare le sorti della citta, ma una visione diversa di gestione della cosa pubblica. Ritengo che bisogna porre l’attenzione su alcune “questioni” che nell’immediato e/o comunque nel breve periodo renderebbero Casoria una città normale. È innanzitutto necessario rendere la città più sicura anche attraverso l’utilizzo degli strumenti tecnologici così da farla diventare viva e vivibile, creare luoghi di aggregazione per giovani, meno giovani e persone disabili, rigenerare la segnaletica stradale, programmare interventi di rifacimento del manto stradale. Occorre inoltre garantire un servizio di trasporto efficiente sul territorio comunale; riorganizzare la macchina comunale in modo tale da rendere gli Uffici efficienti; installare sistemi di rallentamento dei veicoli nei pressi soprattutto delle attività commerciali; rendere le infrastrutture scolastiche a norma. Queste alcune delle questioni da affrontare seriamente in una prospettiva di breve periodo anche se l’elenco sarebbe più lungo. Purtroppo, l’Amministrazione locale facendosi scudo di un disagio collettivo si limita a sponsorizzare qualche buona pratica che dovrebbe caratterizzare l’ordinario andamento dell’azione amministrativa.