Il maestro Enzo Marino di Casoria stupisce ancora con una performance scioccante.
Una mostra con due anime, un’immersione nella crudezza della guerra e nelle contraddizioni del mondo “normale”. La visione dell’eclettico e creativo maestro Enzo Marino ancora una volta ha dato vita ad un evento fuori dal comune che miscela arte, teatralità e denuncia della realtà in un evento alternativo che non vuol essere né una mostra né una performance, ma qualcosa di estremamente innovativo.
“Folate contemporanee”, questo il titolo dell’evento internazionale aderente al Word Art Day e promosso dai Free International Artists e dalla Tamarin Arte Gallery di Marcianise che lo ospiterà fino al 16 giugno che, per i contenuti e l’impatto emotivo delle scene proposte, è vivamente sconsigliato ai minori e alle persone sensibili.
La mostra esprime due momenti di vita che si intersecano tra di loro – ci dice Enzo Marino, pittore, scultore e performer internazionale che vive a Casoria –. Quella di un mondo apparentemente tranquillo di tutti i giorni ma che vive apaticamente forti contraddizioni di “normalità” e “passività” verso le tragedie del mondo, e quella che invece rappresenta la tragicità dell’attuale conflitto in Ucraina». L’evento è infatti composto di due sezioni interdipendenti: “Folate di Etnie”, a cura di Pina Savorra, consistente in un’esposizione di opere di numerosi artisti di vari paesi del mondo come testimonianze della varietà etnica e culturale umana e “Folate di contesa”, curata da Katy Chupakhina, che si presenta come la sezione più provocatoria, dedicata alla guerra in Ucraina ed il cui allestimento proporrà solo opere di artisti ucraini e russi. «In questa sezione della mostra abbiamo ricreato un ambiente da disastro bellico, coperto dal frastuono degli spari, con le opere d’arte degli autori ucraini che emergono tra le mura crollate, i pezzi di arredi, i bidoni fumanti, le macerie – ci spiega il maestro Marino –.
Il senso è quello di trasmettere che anche l’arte, la cultura vivono il “disastro” quando si è in guerra. Sono foto inedite molto crude su quel che è successo e sta succedendo in Ucraina. La cosa sconcertante è che tutto ciò accade tra la gente civile, tra vie che potrebbero essere le nostre vie.
Contemporaneamente c’è una performance scioccante: uno stupro di gruppo su una ragazza ucraina, impersonata dall’artista napoletana Emma Crimi. Il tutto dura circa venticinque minuti durante i quali la galleria resterà al buio, illuminata da una sola lucina sulla performance della violenza e dai soli effetti di luci e musica. Mentre ciò avviene è letto una mia descrizione sullo stupro, che vuole richiamare l’attenzione su un’epoca in cui anche nei paesi cosiddetti “emancipati” si calpestano i diritti umani perpetrando le violenze sulle donne e sui deboli. Ma è anche la metafora dello stupro che sta subendo la nazione Ucraina dalla vicina e potente Russia». Ma la sezione dedicata all’Ucraina e quella internazionale, entrambe visitabili tutti i giorni gratuitamente, sono interdipendenti e funzionali l’una all’altra.
La performance sarà replicata su prenotazione di gruppi di almeno 20 persone mentre sarà ripetuta liberamente alle ore 18 del giorno del finissage, lunedì 16 giugno 2014.