Giancarlo Siani: ventinove anni dopo il ricordo di un giornalista scomodo.

siani-giancarloEra la sera del 23 settembre del 1985 quando due sicari della camorra uccidevano il giornalista de “Il Mattino” di Napoli, Giancarlo Siani. Aveva da poco compiuto 26 anni Giancarlo. Fin da ragazzo aveva coltivato la sua passione per la scrittura e per il giornalismo, soprattutto quello di inchiesta, quello che scovava nelle vite oscure di politici locali e nazionali, quello che faceva scoprire i legami tra stato e criminalità. Nella sua Torre Annunziata si occupava di cronaca nera, di camorra, di spartizioni e controlli del territorio. In questi anni Siani collaborò con il sociologo Amato Lamberti, direttore dell’Osservatorio sulla Camorra. Il sogno di Giancarlo, già corrispondente per la sede stabiese de “Il Mattino”, sognava di ricevere un contratto come praticante giornalista nella sede centrale per poter sostenere l’esame come giornalista ma soprattutto per addentrarsi maggiormente nelle faccende criminali e mafiose. Giancarlo indaga e scopre innumerevoli intrecci tra politica e camorra, scopre i business del contrabbando e degli stupefacenti. Giancarlo scrive dei clan Nuvoletta, Bardellino, Gionta, dei loro affari, delle loro faide. Il prezzo da pagare per aver messo il naso in affari criminali sarà altissimo. Il giovane Siani pagherà con la morte il suo attivismo.
Ventinove anni dopo la città di Torre Annunziata lo ricorda attraverso un programma di iniziative chiamato “Torre Annunziata non dimentica, Giancarlo Siani uno di noi”. E’ stato inaugurato nel suo ricordo un campo sportivo. Il programma avrà inizio nel mese di Ottobre e si concluderà con il cadere del trentesimo anniversario dedicato alla memoria del giornalista napoletano.


Pubblicato

in

da