Come ogni anno, il 16 luglio, il popolo napoletano, rende omaggio alla Madonna del Carmelo, più conosciuta come Madonna Bruna o Madonna del Carmine, con una ricca festa e fuochi pirotecnici allestiti a Piazza Mercato. La festa liturgica fu istituita per commemorare l’apparizione del 16 luglio 1251 a san Simone Stock, all’epoca priore generale dell’ordine carmelitano, durante la quale la Madonna gli consegnò uno scapolare (dal latino scapula, spalla) in tessuto, rivelandogli notevoli privilegi connessi al suo culto.
Noi della redazione de “Il Giornale di Casoria”, siamo stati lì, proprio alla Basilica Santuario del Carmine Maggiore che rappresenta una delle più grandi e straordinarie basiliche di Napoli, dove si è tenuto il famoso incendio del Campanile.
La Basilica risalente al XIII secolo, rappresenta oggi, un esempio unico del Barocco napoletano; si erge in Piazza Carmine a Napoli, in quella che un tempo era la Piazza del Mercato, teatro dei più importanti avvenimenti della storia napoletana, infatti Il popolo napoletano, usa ancora tutt’oggi la tipica l’espressione pittoresca: -“Mamm ro’ Carmen”, ovvero “Mamma del Carmelo”, proprio per indicare lo stretto legame con la Madonna Bruna.
Rispetto alle classiche immagini della Madonna che siamo abituati a vedere, questa Madonnina detta appunto ‘Bruna’ viene raffigurata con la pelle più scura del solito; la tradizione racconta che alcuni monaci, fuggendo la persecuzione dei saraceni in Palestina, venendo in Napoli,
portarono un’immagine della Madonna da essi venerata sul Monte Carmelo, culla del loro ordine. Vi era in Napoli, presso la marina fuori la città, una piccola cappella dedicata a San Nicola che fu concessa ai monaci, che da allora vi si insediarono e collocarono l’immagine della Madonna in un luogo detto “la grotticella”, ancora visitabile all’interno della Basilica.
Il campanile fu eretto contemporaneamente alla chiesa, di esso si parla la prima volta nel 1439, durante la guerra tra Angioini e Aragonesi. Più volte danneggiato e ricostruito assume l’aspetto attuale nella prima metà del XVII secolo. I primi tre piani sono costruiti (partendo dal basso) nello stile ionico, dorico e corinzio, e si devono all’architetto Giovan Giacomo Di Conforto. In cima troneggia la croce, su di un globo di rame del diametro di 110 centimetri. L’intera struttura è alta 75 metri e risulta essere il campanile più alto di Napoli.
Il 15 luglio di ogni anno, il Campanile viene coperto di fuochi d’artificio e alle 22:00 in punto viene ‘incendiato’ ovvero ricoperto di luci e magnifici fuochi pirotecnici, in ricordo della salvezza della Madonna che accorre in aiuto nel momento del pericolo, spegnendo le fiamme che divampano sul campanile. Uno spettacolo molto suggestivo, tanta ieri sera la folla accorsa per la Festa del Carmine, che riconoscono in esso un buon segno e che, se dovesse venire meno, forse farebbe smarrire una parte dell’ identità della tradizione popolare.
Un po’ amareggiati i napoletani ieri sera, in quanto, causa maltempo dei giorni precedenti, alcuni fuochi in cima al Campanile, non si sono accessi.
Nonostante ciò rimane un evento folkloristico molto sentito da tanti e uno spettacolo molto suggestivo, che vi garantiamo riesce ad emozionare ogni anno. Se ve lo siete perso, segnate sul l’agenda questa nota e l’anno prossimo venite a Piazza Mercato, per vedere questo magnifico spettacolo!