Pochi giorni fa, così come denunciato da genitori e parenti di una ragazza di 15 anni, la stessa è stata aggredita a Casoria da alcuni coetanei, addirittura a colpi di forbici.
Forse una baby gang oppure semplicemente bulli, la sostanza non cambia di molto: la ragazzina è finita in ospedale con ferite multiple, a quanto pare alle braccia, al torace ed alla testa.
Evidentemente la vittima della brutale aggressione ha provato a difendersi dal branco e per fortuna le conseguenze non sono state più gravi; la giovane è stata dichiarata guaribile all’incirca in un mese.
La famiglia, però, denuncia il fatto che i responsabili, quasi subito individuati, sono stati semplicemente affidati ai propri genitori, giudicando assolutamente insufficienti le misure prese nei confronti dei ragazzi che solo per puro caso non hanno provocato una tragedia.
I parenti della vittima chiedono, dunque, che si faccia luce sulla vicenda e che vengano prese misure adeguate nei confronti dei responsabili.
Dal canto nostro ribadiamo la necessità che ciascuno faccia la propria parte: l’informazione dia risalto a notizie come queste per alimentare riflessioni e dibattiti, mentre la società si interroghi seriamente sulle proprie responsabilità ed assuma finalmente tutte le iniziative volte a contrastare il fenomeno, ma in modo netto e deciso.
Ci si interroga sulla natura dei provvedimenti necessari in questi casi.
L’Italia, negli ultimi mesi, sta facendo i conti con i propri “fantasmi sociali”: dagli esempi di femminicidio ed abusi sulle donne, al bullismo e alla violenza minorile in generale.
Non potevamo pensare di esserne immuni e, dopo tanti episodi di cronaca che ci hanno indotto a parlare di emergenza sicurezza, ecco che la violenza torna anche qui, ma in una delle sue forme più odiose ed esecrabili che colpisce vigliaccamente i più deboli.
Tante volte si è discusso sulle relazioni causa effetto tra i problemi della società e i comportamenti “deviati” dei giovanissimi, soprattutto in periferia dove è molto più consistente il pericolo di imboccare strade sbagliate.
Il bullismo, come mostra tristemente la cronaca, può manifestarsi ovunque a scuola come per strada, indipendentemente dalle condizioni socio economiche o dalla posizione geografica.
Episodi come questo devono ricordare a tutti noi che sull’argomento non si può abbassare la guardia.