Le elezioni politiche del 25 settembre 2022 passeranno alla storia per tanti motivi: la prima vera vittoria della destra storica (nel frattempo diventata europeista e riformista); la prima concreta possibilità di avere una donna a capo del Governo; la prima che ha eletto un numero ridotto di parlamentari.
Ma queste elezioni passeranno alla storia per la peggiore legge elettorale. Il “rosatellum”, già nel nome fa cagare, è un sistema misto proporzionale tra collegi uninominali e plurinominali. In pratica tutte le liste sono formate dai partiti che decidendo la posizione dei candidati e in linea di massima ne decidono la possibile elezione.
Però se per l’uninominale l’elettore – votando la lista – ha possibilità di guardare in faccia i candidati di ogni singola lista perché vince comunque il candidato che prende più voti, nel plurinominale praticamente tra i voti alla lista e la divisione dei cosiddetti “resti” l’elettore può trovarsi davanti al paradosso di essere andato a votare per la lista X al fine di far eleggere Tizio ed invece si ritrova eletto Caio.
È quanto praticamente è successo a Luca Scancariello, unico candidato casoriano che aveva la possibilità di essere eletto, che è rimasto fuori dalla Camera a causa dell’exploit del Movimento 5 Stelle che ha vinto tutti i collegi uninominali il provincia di Napoli e per il cinico meccanismo matematico dei resti.
In pratica Scancariello è stato vittima di una legge elettorale che azzera quasi completamente il rapporto candidati-elettori che invece c’era con l’espressione delle preferenze; al tempo della legge mista maggioritario-proporzionale. Cosa sarebbe successo se gli elettori di Casoria avessero potuto esprimere una preferenza sui candidati del collegio?
Luca Scancariello avrebbe vinto a man bassa. Perché è così una tale brava persona che gli elettori, indipendentemente dal credo politico, lo avrebbero voluto premiare. Ma siccome con il “rosatellum” questo diritto dell’elettore è praticamente negato ecco che una delle emergenze italiane, insieme a tutte le altre, è quella di rifare la legge elettorale reintroducendo le preferenze.
Perché in Italia la sovranità appartiene ancora al popolo e non ai partiti politici.