“Mi hanno chiamato folle, ma non è chiaro ancora se la follia sia o meno il grado più elevato dell’intelletto, se la maggior parte di ciò che è glorioso, se tutto ciò che è profondo non nasca da una malattia della mente, da stati di esaltazione della mente a spese dell’intelletto in generale“. È su questa misteriosa ed enigmatica citazione che si incentreranno gli spettacoli di sabato 23 e domenica 24 luglio presso la Galleria Borbonica di Napoli. Il tema di fondo dello spettacolo è proprio la follia ed il mistero e nessuna location sarebbe stata più adatta del Tunnel Borbonico, un luogo immerso nei meandri di Napoli tra arte, cultura e soprattutto mistero.
Il maestro del giallo, Edgar Allan Poe è stato scelto dalla compagnia teatrale “Il Demiurgo” per mettere in scena quattro spettacoli in due giorni (con due repliche al giorno, una alle 19.30 e l’altra alle 21) dal titolo emblematico “Viaggio tra genio e follia nella mente di Edgar Allan Poe“. Lo spettacolo, inedito, è stato prodotto in collaborazione con “Nevermore: genio, orrore e follia” con l’obiettivo di raccontare attraverso il teatro esperienze in bilico tra l’onirico e il folle, storie incentrate sulla follia, il genio e l’orrore perché come diceva Poe “nessuno ancora ha potuto stabilire se la follia è o non è una suprema forma di intelligenza”. Il regista Francescoantonio Nappi ha scelto di rendere omaggio con questi spettacoli, che si replicheranno il 30 e il 31 Luglio nel parco di Villa d’Ayala a Valva, allo scrittore statunitense considerato uno dei padri del racconto poliziesco, del giallo psicologico e della letteratura dell’orrore. Sulla scena saranno rappresentati gli ultimi momenti della vita dell’autore di grandi classici quali “Il corvo” e “Il Gatto nero” con tutte le sfumature della sua grande personalità interpretate in chiave onirica per descrivere un viaggio attraverso la sua incredibile inventiva e la sua fantasia macabra.
La Galleria Borbonica è stata scelta come luogo ideale in cui ambientare questo spettacolo, coi suoi colori chiaro-scuri, cupa e misteriosa, antro e allo stesso tempo museo per rappresentare in un’atmosfera onirica uno spettacolo che permetta agli spettatori di sognare ad occhi aperti, perché “quelli che sognano di giorno sono consapevoli di tante cose che sfuggono a quelli che sognano di notte“. (Edgar Allan Poe)