Da poco sono diventata direttore per questa, per tutti, rilevante testata e ancora non ho speso un rigo per parlare di noi e della nostra città. Dunque, essendo sul campo da diversi anni, Casoria la conosco bene con i vari annessi e connessi, eppure essere direttore di un giornale vuol dire conoscere e farsi conoscere in maniera ancora più incisiva.
Di questo piccolo breve periodo di inizio del mio lavoro, assieme a una validissima troupe di collaboratori, ho potuto constatare “de visu” le realtà della nostra Casoria, ciò che va e ciò che non va, le lamentele, molto spesso giuste dei cittadini, le cose che riteniamo giuste ciò che riteniamo errate, finendo anche al confronto con le persone, comprendendo i diversi punti di vista e interpretandoli.
Abbiamo notato, noi tutti della redazione, una mancanza quasi totale di un organo reale di comunicazione con la stampa in questa città, fatto che riteniamo alquanto grave.
In effetti, ho constatato io in prima persona, che qualunque cosa succede nel nostro comune, molti enti pubblici semplicemente “non comunicano”, ci fanno passare da un numero a un altro prendendo spunti e informazioni che si contrastano e cozzano tra loro. Questo genera incoerenze, notizie che si susseguono, senza giungere a una sostanziale verità.
Ed è proprio sulla verità che si basa lo spirito del giornale di Casoria: noi non siamo contro gli enti, semplicemente vogliamo vederci chiaro sui fatti, senza giungere a conclusioni affrettate finanche menzognere, cercando la stessa trasparenza e, come ha anche aggiunto il mio collega Alessandro, la stessa voglia di comunicare in chi interroghiamo.
La verità è qualcosa di raro, profondo, difficile da reperire, ma è su questo che si basa lo spirito del nostro giornale. Non a caso, siamo il giornale di Casoria, il giornale dei cittadini, del comune, senza alcun vincolo di scrittura e nell’esposizione dei fatti.