..e segui sogni da bambina e cerchi amore e sei sincera.. poi ti fa schiava però no, chiamarlo amore non si può…… si dice amore ,però no, chiamarlo Amore non si può… La Fata di Edoardo Bennato
Da anni seguo su Rai tre “Chi l’ha Visto?”,il programma condotto da Federica Sciarelli su casi di scomparsa vecchi e recenti. E poi cold case e enigmi delittuosi da risolvere con la partecipazione dei telespettatori. A ciò,si aggiunge una particolare attenzione ai fatti dell’attualità.
La storica trasmissione accompagna il pubblico con i consueti appuntamenti settimanali. Spazio ad aggiornamenti e grandi inchieste. Storie di adolescenti che abbandonano la famiglia, anziani soli e con sofferenza mentale, donne abusate e femminicidi.
In netto aumento le chiamate al 1522 da parte di donne che chiedono aiuto per violenze domestiche (anche a causa dell’aumento di malcontento in casa dovuto alle costrizioni della quarantena), tuttavia parimenti sta diminuendo il numero delle vittime che sporgono denuncia. Chi l’ha Visto? Indagherà anche su questo.
In tale contesto si inserisce Mercoledì 20 maggio la storia di una donna, di nome Lucia, di Casavatore, che è morta per cause sconosciute.
Questa storia mi ha particolarmente colpita, poiché da anni con l’Associazione l’Ancora del Sorriso, ci occupiamo di violenza sulle donne, delle donne del nostro territorio. Con tanta perseveranza la presidente dell’Associazione Susy Silvestri, ha voluto a Casoria l’installazione della panchina rossa, simbolo del contrasto alla violenza sulle donne. Perciò oggi anche noi ci interroghiamo su
questa triste vicenda,che ancora una volta induce a riflettere quanto sia indefinita e difficilmente prevenibile la violenza sulla donne, quanto ancora c’è da lavorare, per cambiare gli atteggiamenti sessisti, che la Sciarelli fa rilevare nell’intervista al compagno di Lucia,dove egli dichiara “pecchè l’avesse avut fa male, mi stirava, mi lavava e pann, me cucinava ecc…Facendo intendere in che considerazione ,ancora oggi vengono tenute le donne, relegate solo e sempre a ruoli subalterni, sia in famiglia che sul lavoro.
Ma andiamo per gradi cercando di ricostruire questa triste vicenda attraverso le parole di Federica Sciarelli, a cui si sono rivolte le figlie di Lucia, deceduta a metà maggio, presso l’Ospedale di Frattamaggiore. Il nocciolo del problema, afferma la suddetta giornalista, è stabilire se la morte sia stata la conseguenza di un incidente stradale avvenuto l’11 aprile o di una violenza domestica.
Ma chi era Lucia?Dalle foto emerge la figura di una bella donna, curata nell’aspetto, dallo sguardo dolce ed intelligente. Separata dal marito, aveva cresciuto da sola le sue figlie. Da qualche tempo aveva un nuovo compagno, Vincenzo. Le figlie erano contrarie alla relazione,e cercavano dissuaderla, ma Lucia diceva “Vincenzo mi fa stare bene, mi fa sorridere“.
Da parte sua Vincenzo, alle telecamere di Chi l’ha visto?, spiega di non aver mai picchiato la compagna.
Intanto le figlie asseriscono “La diagnosi dei medici ci ha chiarito che lesioni tanto gravi sono conseguenza solamente di una caduta , un calcio o un pugno“.Disperate continuano a sospettare che la madre non si sia confidata con loro, non abbia detto la verità sull’origine del suo malore.
Tanti i dubbi, tante le circostanze da chiarire sulla morte di Lucia, che vorrei aver incontrato,che sento profondamente accanto,e considero la sua vicenda parte della storia del problematico e complesso ambito territoriale di tanti Comuni a Nord di Napoli, espressione di un forte mutamento antropologico che ne ha cancellato del tutto l’identità culturale e socio economica ,appiattendo le coscienze in una illusoria eguaglianza sociale,relegando i soggetti fragili, le donne ,a un destino di marginalità lontano da ogni aspirazione di riscatto sociale.
Ora credo sia importante che le istituzioni governative, locali e nazionali, garantiscano maggiori risorse economiche ed umane per ridare nuove prospettive di vita,un lavoro e solidarietà concreta a tutte le donne che vogliono realizzare il proprio progetto di vita, ma soprattutto informare e dare anche servizi di supporto psicologico, costituire gruppi di mutuo aiuto per costruire insieme un mondo a misura di donna.